Claudia Pavone premiata alla Basilica del Santo con il prestigioso Premio Giotto
Applausi e standing ovation per una carriera che porta la lirica italiana nel mondo.

Il soprano Claudia Pavone ha ricevuto il Premio Giotto nella solenne cornice della Basilica di Sant’Antonio, durante una cerimonia carica di arte e commozione. Il prestigioso riconoscimento, riservato a personalità che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo, ha celebrato il talento lirico della cantante e il suo contributo alla diffusione della cultura musicale italiana all’estero.
Il prof. Salvo Nugnes, presidente del comitato del Premio, ha consegnato personalmente il riconoscimento. Durante il suo discorso, ha definito Claudia Pavone «un esempio autentico per le nuove generazioni», capace di coniugare rigore, grazia e intensità con un talento che emoziona profondamente chi l’ascolta.
Una carriera internazionale iniziata a soli cinque anni
Claudia Pavone ha iniziato a studiare canto lirico all’età di cinque anni, dedicando fin da piccola la sua vita alla musica. Oggi il suo nome figura nei cartelloni dei teatri lirici più importanti del mondo. Ha cantato al Teatro La Fenice di Venezia, al San Carlo di Napoli, all’Opera di Roma, ma anche oltre i confini italiani, alla Deutsche Oper di Berlino, alla Semperoper di Dresda, al Grand Theatre di Shanghai, al National Centre for the Performing Arts di Pechino, alla Tokyo Concert Hall e alla Sydney Opera House.
Durante la cerimonia, Pavone ha interpretato tre brani lirici, accompagnata al pianoforte da Fausto Benedetto. La sua voce ha risuonato tra le navate con potenza e purezza, conquistando il pubblico, che le ha dedicato una standing ovation prolungata.
Un tributo all’arte italiana
Giornalisti e appassionati hanno assistito con partecipazione all’evento, che ha messo al centro la bellezza, la cultura e l’impegno artistico italiano. La voce di Claudia Pavone ha incarnato in pieno lo spirito del Premio Giotto, offrendo un omaggio autentico alla missione culturale di portare l’Italia nel mondo attraverso l’arte.







