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Cisl Sicilia: “La disoccupazione cala ma serve un patto per lo sviluppo”

La segretaria Daniela Fumarola: “Usare il Pnrr, rafforzare l’occupazione femminile e difendere i diritti nel nuovo mercato del lavoro”

Palermo 13 maggio 2025 – Nonostante i dati in miglioramento, la disoccupazione in Sicilia resta il doppio della media nazionale. Una condizione che impone di non abbassare la guardia e di rilanciare un patto per lo sviluppo dell’isola. È l’appello lanciato da Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl Sicilia, durante il congresso regionale del sindacato tenutosi a Palermo.

“Bisogna utilizzare tutte le risorse disponibili, a partire dal Pnrr, e non disperdere questo risultato positivo. Gli investimenti devono continuare a generare nuova occupazione”, ha dichiarato Fumarola, chiedendo un confronto strutturato tra istituzioni, imprese e parti sociali.

Uno dei temi centrali affrontati dalla leader sindacale è stato il lavoro femminile, considerato una risorsa ancora sottoutilizzata e fragile:
“Una donna su cinque abbandona il lavoro dopo la nascita del primo figlio. Dobbiamo garantire che le donne entrino e restino nel mercato del lavoro. Serve una contrattazione di secondo livello che preveda tutele reali: dalla flessibilità degli orari, agli incentivi per la carriera, fino al riconoscimento del lavoro straordinario”.

Ma per Fumarola la risposta non può essere solo aziendale. Occorre che anche gli enti locali facciano la loro parte: “Servono più asili nido e servizi alla persona, fondamentali per la conciliazione tra vita e lavoro”.

Un passaggio è stato dedicato anche ai prossimi referendum sul lavoro, definiti da Fumarola “anti-storici”.
“Rischiano di riportare indietro le lancette del tempo. Oggi i lavoratori licenziati hanno diritto a 36 mesi di tutele, con i referendum si tornerebbe a 24 mesi. Il sindacato deve guardare avanti e affrontare i cambiamenti con gli strumenti della contrattazione e del confronto, non con passi indietro”.

“La Sicilia – ha concluso Fumarola – può e deve essere protagonista nel nuovo scenario del mercato del lavoro. Ma questo è possibile solo se si creano condizioni stabili, si sostiene l’occupazione giovanile e femminile, e si costruisce una rete territoriale forte. La crescita deve essere inclusiva e sostenibile, altrimenti non è crescita”.

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