Il cinema entra in classe: 10 milioni per educare gli studenti alla settima arte
Oltre 370mila ragazzi impareranno a leggere le immagini: dal grande schermo ai banchi di scuola

La settima arte entra in classe con un investimento da record. Il Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola porta l’educazione all’immagine tra i banchi italiani con un progetto ambizioso che trasformerà gli studenti da semplici consumatori a lettori consapevoli del linguaggio cinematografico e audiovisivo.
Quasi 10 milioni di euro per 370mila studenti
Il Ministero della Cultura e il Ministero dell’Istruzione e del Merito hanno pubblicato gli esiti del bando “Il cinema e l’Audiovisivo a scuola – Progetti di rilevanza territoriale”, assegnando quasi 10 milioni di euro a iniziative che formeranno le nuove generazioni alla cultura dell’immagine.
Il programma coinvolgerà oltre 370mila studenti e 13mila docenti distribuiti in 3.200 plessi scolastici e 563 sale cinematografiche sul territorio nazionale. I 138 progetti finanziati si aggiungono agli 11 già ammessi a settembre 2025 con uno stanziamento di 2 milioni di euro.
Enti pubblici e privati che operano nei settori sociale, educativo e culturale hanno presentato le loro candidature, valutate sulla base dell’originalità dei contenuti e dell’innovazione dei processi. I progetti selezionati svilupperanno negli studenti una conoscenza critica e consapevole dei media e della filiera produttiva cinematografica e audiovisiva.
Dalle periferie ai centri: cultura per tutti i territori
Le attività affronteranno tematiche di forte impatto sociale: il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, la lotta alla dispersione scolastica, l’educazione alla legalità, l’educazione ambientale, l’inclusione degli studenti con disabilità, la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e di genere e il contrasto alla pirateria audiovisiva.
La distribuzione territoriale dei progetti vede il Lazio in testa con 22 iniziative, seguito da Emilia-Romagna con 15, Campania con 13 e Puglia con 12. Il bando privilegia una diffusione capillare che raggiunga territori al di fuori delle aree metropolitane e dei capoluoghi, in linea con gli obiettivi del Piano Olivetti promosso dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli per portare la cultura nelle periferie, nelle aree interne e in quelle svantaggiate.
Un investimento che guarda al futuro: formare giovani spettatori consapevoli significa costruire cittadini capaci di decodificare la realtà attraverso le immagini, un’abilità fondamentale nell’era della comunicazione digitale.







