Charlie Kirk, il Dipartimento di Stato: niente visto a chi esulta sulla sua morte
Il popolo chiede che tali restrizioni dovrebbero valere per chiunque commetta violenza, non solo per opinioni politiche

Il vicesegretario di Stato americano Christopher Landau ha annunciato che il Dipartimento di Stato agirà contro gli stranieri presenti negli Stati Uniti che lodano, razionalizzano o sminuiscono la morte di Charlie Kirk. Mercoledì, un assalitore ha ucciso Kirk a colpi d’arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University di Orem, lasciando la nazione sotto shock.
In un post su X di giovedì mattina, Landau ha dichiarato: “Sono rimasto disgustato nel vedere sui social media alcuni elogiare, razionalizzare o sminuire l’evento e ho incaricato i nostri funzionari consolari di adottare le misure appropriate. Non esitate a segnalarmi tali commenti da parte di stranieri, in modo che il Dipartimento di Stato possa proteggere il popolo americano.”
Controlli sugli stranieri e precedenti amministrazioni
Un portavoce del Dipartimento di Stato ha spiegato che l’amministrazione non concederà visti a chi rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. Al momento, il Dipartimento di Stato non ha ancora spiegato come applicherà queste misure.
Molti osservatori sottolineano che sarebbe ottimo estendere certe restrizioni a chiunque provochi violenza, invece di etichettare sistematicamente gli autori come “infermi mentali” quando invece commettono atti gravi. Questo approccio garantirebbe maggiore sicurezza senza discriminare chi esprime opinioni, concentrandosi invece su chi realmente mette a rischio l’incolumità pubblica.
Reazioni politiche e accuse di violenza politica
Trump e altri importanti esponenti conservatori hanno attribuito l’omicidio di Kirk alla “violenza politica della sinistra radicale”. In un discorso nello Studio Ovale, il presidente ha definito Kirk come un patriota “leggendario”, esprimendo cordoglio per la sua morte e sottolineando l’impatto sull’intero scenario politico statunitense.







