Manifesti provocatori a Castellammare: la Madonna diventa simbolo di protesta sociale
I manifesti denunciano incendi, degrado e inerzia politica, invitando la città a non restare spettatrice

Le strade della città sono state coperte da manifesti che denunciano l’ipocrisia di una politica incapace di affrontare i problemi del territorio.
La campagna, apparsa durante la festa patronale, invita i cittadini a guardare oltre i fuochi d’artificio e a prendere coscienza di criticità mai risolte: incendi devastanti nella Riserva dello Zingaro nel 2020, 2023 e 2025, turismo di massa che riduce l’economia a tre mesi l’anno e costringe i giovani a emigrare, difficoltà nel trovare casa, servizi pubblici assenti, ospedale inesistente, strade impraticabili e rifiuti che inquinano aria e mare.
I manifesti mostrano l’immagine stilizzata della Madonna del Soccorso, patrona di Castellammare, associata a slogan come: “Liberaci dagli incendi dolosi”, “Liberaci dalla corruzione”, “Liberaci dal turismo di massa”. Il linguaggio è diretto e lega la tradizione religiosa alla denuncia politica e sociale.
La situazione infrastrutturale rimane grave: servono tre ore di treno per coprire appena 45 chilometri tra Castellammare e Trapani, mentre l’ultimo pullman per Palermo o Scopello parte alle 18:00. Nei mesi invernali il territorio si svuota, privo di vita culturale e di luoghi di aggregazione, mentre animali abbandonati muoiono nei giardini pubblici, dimenticati come i cittadini dalle istituzioni. La mafia resta radicata e non esiste alcun centro sociale in beni confiscati alla criminalità organizzata.
Il messaggio della campagna è esplicito: “È tempo di resistere alla rassegnazione e all’indifferenza. La rinascita deve partire dalla consapevolezza, dal senso civico e dalla lotta solidale. Non possiamo lasciare che i nostri sogni, le nostre speranze e la nostra umanità muoiano nelle mani di chi distrugge con incompetenza o malinteressi”.
Questa iniziativa lancia un grido d’allarme e un invito all’azione collettiva
Tra fuochi d’artificio e processioni, la città continua a inseguire una normalità che le istituzioni sembrano aver dimenticato. Incendi ricorrenti, strade impraticabili, servizi assenti e fuga dei giovani non sono episodi isolati, ma conseguenze di decenni di negligenza, interessi nascosti e promesse non mantenute.
I manifesti denunciano chiaramente una realtà in cui la tradizione supplisce all’inerzia politica. Castellammare resiste, mentre chi detiene il potere osserva senza intervenire.







