Le carrozze si svegliano, il rispetto per gli animali no: ADA denuncia
Alle 5:45 in Piazza Verdi un cavallo fermo per ore: l’associazione accusa, i controlli ancora non bastano

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L’Associazione ADA denuncia un nuovo caso di presunto maltrattamento di animale legato alle carrozze a Palermo. Questa mattina, Giusy Caldo, presidente dell’associazione, ha inviato una segnalazione alla Polizia Municipale – Nucleo Benessere Animale, dopo avere trovato alle 5:45 del mattino una carrozza con cavallo e cocchiere ferma in Piazza Verdi, in attesa di clienti.
Giusy Caldo critica la sosta anticipata
“È un atteggiamento assurdo” afferma Giusy Caldo “A quell’ora nessun cliente può salire, considerando che le colazioni nelle strutture ricettive iniziano intorno alle 8:00 o oltre. Questo comportamento costringe il cavallo a sostare per ore, senza riposo e senza possibilità di svolgere il suo lavoro in condizioni normali”.
ADA chiede controlli immediati
L’Associazione ADA chiede alla Polizia Municipale di verificare le telecamere di sorveglianza e di controllare il diario di bordo del vetturino, per accertare l’effettiva durata della giornata lavorativa del cavallo. L’ordinanza comunale stabilisce che un cavallo non possa lavorare per più di otto ore al giorno.
“Far sostare un animale per ore significa causargli stress e favorire movimenti stereotipati” dichiara la Caldo “Sappiamo che il Servizio Veterinario ASP raramente certifica queste forme di maltrattamento, ma continuiamo a denunciare perché le autorità devono intervenire per proteggere gli animali”.
“Questa è l’amara verità” aggiunge. “Lottiamo ogni giorno, spesso contro i mulini a vento, nonostante l’impegno dell’assessore al benessere animale Fabrizio Ferrandelli, che collabora con le associazioni animaliste. Continuiamo a chiedere interventi reali e immediati”.
ADA: “Noi continuiamo a segnalare, ma la situazione non cambia”
L’Associazione ADA ribadisce la richiesta di azioni decise e rapide per fermare queste pratiche. Anche i cittadini continuano a segnalare e a documentare questi episodi, ma la realtà è che questa forma di illegalità e maltrattamento persiste, senza controlli sufficienti e senza provvedimenti incisivi.







