Cani in condizioni atroci a Sciacca: LEIDAA parte civile, Brambilla chiede giustizia
Maltrattamento animale, è allarme: bisogna educare e punire chi sbaglia

Troppi casi di maltrattamento animali continuano a verificarsi in Sicilia e bisogna dire basta: è necessario punire i responsabili.
A Sciacca, dieci cani, di cui otto cuccioli, sono stati trovati in una cisterna di soli 12 metri quadrati, costretti a vivere calpestando i loro escrementi, tra lamiere e rifiuti, con poco cibo e acqua. La scena ha suscitato disgusto e indignazione tra i cittadini e le associazioni animaliste.
L’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della LEIDAA (Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente) e autrice della legge che punisce il maltrattamento animale, commenta: “Di sicuro siamo di fronte a un trattamento inaccettabile, che giustamente indigna chiunque ami e rispetti gli animali e che ci induce, come LEIDAA, a partecipare in qualità di parte civile al procedimento penale avviato contro il responsabile, già individuato. Alla crudeltà e all’indifferenza abbiamo dichiarato guerra, e condurremo la battaglia fino in fondo, sui territori, dovunque esse si manifestino”.
Condizioni incompatibili o crudeltà: la legge deve punire chi mette a rischio la vita degli animali
Le autorità competenti dovranno valutare se il caso rientri nella detenzione in condizioni incompatibili, che riguarda chi non garantisce agli animali spazi, igiene e alimentazione adeguati, oppure nel vero e proprio maltrattamento, punito dalla legge Brambilla con la reclusione fino a due anni e con una multa fino a 30 mila euro. La distinzione è fondamentale perché stabilisce la gravità della condotta e le eventuali pene da applicare.
Brambilla ha ringraziato la polizia municipale e l’amministrazione di Sciacca per il rapido e deciso intervento: “Lo spettacolo cui gli agenti si sono trovati di fronte imponeva un’azione immediata. Ora gli animali sono ricoverati in un luogo adeguato, sotto il controllo costante dei veterinari, e riceveranno tutte le cure necessarie”.
Il caso mette in luce un problema più ampio: episodi di maltrattamento e abbandono continuano a verificarsi sul territorio siciliano e nazionale. La LEIDAA sottolinea come sia fondamentale un intervento tempestivo e deciso delle forze dell’ordine, ma anche la collaborazione della cittadinanza per segnalare situazioni di rischio.
L’onorevole Brambilla ribadisce l’impegno della sua legge e della sua associazione: “Non possiamo tollerare la crudeltà verso chi non può difendersi. Troppe vite innocenti continuano a soffrire: è urgente punire chi maltratta e prevenire simili episodi ovunque, proteggendo gli animali e sensibilizzando la comunità”.
Il caso di Sciacca ci conferma quanto sia necessario rafforzare la tutela degli animali, applicando le leggi già esistenti e promuovendo una cultura di rispetto e responsabilità. Eventi recenti come il caso del cane gettato dal ponte, fortunatamente sopravvissuto, e l’orribile primato di abbandoni devono farci riflettere ma soprattutto spingerci all’azione: è urgente rafforzare la tutela degli animali, far rispettare le leggi già esistenti e punire con fermezza chi li maltratta.







