Brancaccio: pistole, fucile a pompa, munizioni e droga, arrestati due palermitani.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Palermo Piazza Verdi insieme ai colleghi della Stazione di Brancaccio, supportati dal Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia e con il fondamentale supporto aereo del 9° Nucleo Elicotteristi di Palermo, hanno dato esecuzione ad un’importante operazione di controllo del territorio, culminata con il rinvenimento e sequestro di armi, munizionamento e droga e con l’arresto di due palermitani di 25 e 26 anni, già noti alle forze dell’ordine, accusati di detenzione di armi clandestine e illegale munizionamento e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione rientra nell’ambito delle attività di contrasto alla criminalità e alla diffusione di armi illegali, portate avanti con costanza dall’Arma dei Carabinieri nel territorio palermitano. Le perquisizioni personali e domiciliari, nel quartiere di Brancaccio, hanno consentito ai militari, di rinvenire nella disponibilità dei due indagati, un ingente quantitativo di munizioni, armi e droga, il tutto illegalmente detenuto.
L’attività di ricerca a carico dei due palermitani, ha permesso di recuperare all’interno delle abitazioni e di alcuni locali nelle loro disponibilità: un fucile a pompa carico con matricola abrasa, due pistola revolver con matricole abrase, un fucile ad aria compressa, 2 mazze ferrate, 217 cartucce di vario calibro nonché oltre 100 dosi tra cocaina e hashish. Armi e droga, sono state sottoposte a sequestro per i successivi accertamenti mentre i due arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale Pagliarelli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida.
È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
Fabio Gigante