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Boeing: la Cina rimanda negli Usa gli aeromobili dopo i dazi.

La Cina ha iniziato a rispedire gli aeromobili Boeing negli Stati Uniti con l’escalation delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Il primo rientro è avvenuto dopo che Pechino ha ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare altre consegne di aerei Boeing e di interrompere gli acquisti di attrezzature e di parti di aeromobili dalle aziende statunitensi, nell’ambito delle ritorsioni contro i dazi Usa saliti al 145% sull’import dei beni made in China. In risposta, la Cina ha imposto una tariffa del 125% sui beni statunitensi.

Così tre B 737 Max 8, in preparazione al centro Boeing di Zhoushan per due compagnie aeree cinesi, sarebbero stati richiamati negli States la scorsa settimana. Uno è già rientrato. Si tratta del jet destinato a Xiamen Air. Ha volato da Zhoushan a Guam, la prima tappa attraverso il Pacifico, secondo i dati di FlightRadar24. Ma ci sono almeno altri due aerei a Zhoushan in attesa di consegna che con ogni probabilità rientreranno negli Usa. La guerra commerciale e l’apparente retromarcia sulle consegne avvengono mentre Boeing sta cercando di riprendersi da un blocco quasi quinquennale delle importazioni dei B 737 Max, il modello più venduto del produttore americano. Secondo gli analisti, la confusione derivante dalle tariffe in continuo cambiamento potrebbe lasciare in sospeso molte consegne di aerei. D’altra parte le compagnie aeree preferiscono posticiparle piuttosto che pagare i dazi, considerando che un B 737 Max nuovo ha un valore di mercato di 55 milioni di dollari, secondo la società di consulenza aeronautica Iba.

Una porta si chiude, un’altra si apre. La casa madre di Malaysia Airlines, Malaysia Aviation Group, sta parlando con Boeing per l’acquisto dei jet nuovi rifiutati. È quanto ha detto il suo amministratore delegato all’emittente statale malese Bernama. Le compagnie aeree a livello globale sono affamate di nuovi aeromobili, ma devono affrontare tempi di consegna più lunghi a causa delle strozzature della catena di approvvigionamento post-pandemia e del rallentamento della produzione da parte di Boeing dovuto a un maggior controllo normativo e allo sciopero dei lavoratori.

Fabio Gigante

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