BLACKSTONE SCEGLIE GLI ALBERGHI DEL SUD ITALIA

 

BLACKSTONE SCEGLIE GLI ALBERGHI DEL SUD ITALIA

 

Grazie all’accordo siglato tra  Blackstone, tramite la controllata Hotel Investment Partners (Hip), il più grande proprietario di resort nel Sud Europa e la Mangia’s, brand di proprietà del Gruppo Aeroviaggi, nasce la joint venture, nella quale la famiglia Mangia mantiene la gestione di tutte le strutture alberghiere e un ruolo di azionista di riferimento.

Si prevede l’acquisizione di sei strutture in Sicilia e Sardegna della famiglia Mangia.

Una nuova strategia della società Blackstone già presente nel bacino del Mediterraneo ma sino a questo momento assente nel mercato italiano, che diventa azionista del 75% in cinque strutture mentre nella sesta la maggioranza rimane alla vecchia proprietà.

Nel dettaglio, la joint venture  comprende tre hotel situati in Sardegna: il Cala Blu, il Marmorata a Santa Teresa Gallura e l’Agrustos a Budoni; e tre in Sicilia: il Brucoli vicino Siracusa, il Costanza a Selinunte e il Pollina a Cefalù.

Previsti anche investimenti di circa 85 milioni di euro per un riposizionamento degli immobili della nuova junt venture nel segmento del turismo di alto livello  con focus sulla  sostenibilità, digitalizzazione e un nuovo lusso accessibile.

Tutte le strutture sorgono in località turistiche di rilievo internazionale, rappresentando a pieno titolo un turismo Made Italy di eccellenza.

La HIp nasce nel 2015 da Aleiandro Hernandez-Puertolas e Banco Sabadeli ed è stata acquistata da Blackstone nel 2017. La società possiede 65 hotel tra Spagna, Grecia e Portogallo;  grazie a questa ultima acquisizione la società arriva a 71 hotel e oltre 21.000 stanze.

Il comparto turistico da sempre è stato lasciato più alla singola inventiva e all’iniziativa personale che non ad una vera strategia nazionale;  in Italia è ancora  legato a un’idea che non appartiene più alla realtà. Fermi ancora a discutere di “turismi”, a segmentare i flussi per destinazione geografica, tipologia di alloggio, motivazione del viaggio, si sono di fatto persi di vista gli importanti cambiamenti che hanno contraddistinto questo comparto.

Se fino a qualche decennio fa era immaginabile un mondo in cui l’offerta era abbastanza immobile, in cui era stabilito una volta per tutte cosa fosse turistico e cosa non lo fosse, in cui il tema era soltanto conquistare quote di domanda, oggi siamo davanti a un mondo in continua evoluzione. Dal lato della domanda osserviamo nuovi flussi, nuove “nicchie”, nuovi Paesi di provenienza dei turisti, dal lato dell’offerta si affacciano sul mercato nuove mete, nuovi prodotti, nuovi modelli di business.

Tutto è in movimento, mai uguale a se stesso, come la pandemia da Covid 19 ci ha fatto ben comprendere, un nuovo mondo caratterizzato da tendenze che devono essere approfondite e ben conosciute per poterle valorizzare appieno, è la joint venture  risponde a queste esigenze.

Caterina Guercio

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