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Banche, furti e attacchi ad ATM. Urzì (FABI), provincie siciliane poco colpite, in controtendenza rispetto al resto del Paese

 

 

 

 

Continuano gli approfondimenti della FABI di Palermo sui dati emersi dal Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2020 dell’OSSIF (il Centro di ricerca ABI sulla sicurezza anticrimine) che, basandosi sui dati completi del 2019, evidenzia un aumento dei furti a danno di dipendenze bancarie con un incremento del 34,6% rispetto all’anno precedente.

I dati evidenziano un aumento dei furti che sono stati 824 a livello nazionale. Di questi gli attacchi agli ATM (sportelli automatici) che sono ben il 61,2% del totale mentre il restante 38,8% dei colpi ha riguardato gli attacchi alle agenzie (attacchi ai sistemi per cassieri, casseforti, caveaux, alla cassette di sicurezza e i tentativi di ingresso notturno in filiale). In particolare nel 2019 sono aumentati in maniera considerevole gli attacchi ai sistemi di gestione del contante dei cassieri (i c.d. roller cash).

“Si registra per la Sicilia un dato positivo – afferma Gabriele Urzì Segretario Provinciale FABI e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo – in quanto l’Isola, che è risultata essere al secondo posto per numero di rapine, è invece all’undicesimo posto (con 14 colpi e un indice di rischio – rapporto furti/100 sportelli – pari a 1,1) per quanto riguarda la pur triste “classifica” dei furti che vede come regione maggiormente colpita la Campania, seguita da Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Veneto. Nessuna provincia siciliana figura nemmeno tra le prime dieci più colpite che vedono in testa sempre Napoli con ben 139 furti. Anche analizzando gli attacchi agli ATM – continua Urzì – la Sicilia è all’undicesimo posto con 12 colpi e un indice di rischio pari a 0,6 e anche qui nessuna provincia siciliana figura fra le prime dieci più colpite”.

Gli attacchi agli ATM si sono registrati per il 38,9% nelle giornate di sabato e 14,1% di domenica, prevalentemente con picchi fra le due e le tre di notte. Nel 63.5% dei casi sono stati usati gas e esplosivi, nel 21,7% si sono registrati attacchi con scasso e nel 14,8% attacchi con rimozione.

“Grande merito va dato alla Forze dell’ordine che, fra mille emergenze, attuano un efficace servizio di prevenzione che nelle città dell’Isola è palpabile e visibile a tutti e alle sinergie fra settore bancario e Pubblica Sicurezza che si dimostrano sempre più efficaci. Occorre però che sul versante della prevenzione di furti e attacchi agli ATM i banchieri investano maggiormente – conclude Urzì – magari diminuendo le colossali retribuzioni del top management e destinando ai budget sulla sicurezza investimenti più importanti tenuto conto che di contro i bancari dagli anni ’90 in poi hanno rinunciato a quote significative di retribuzione e si sono pagati da soli gli ammortizzatori sociali e le tante uscite di dipendenti dalle banche per prepensionamento”.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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