Anche il Cirneco dell’Etna tra i rappresentanti della sicilianità

 

La Commissione di valutazione istituita dall’Assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, presso il centro regionale per il catalogo, si è  espressa per il riconoscimento, quale patrimonio immateriale, di alcune feste e riti religiosi della Sicilia che sono stati iscritti nel Libro delle celebrazioni, feste e pratiche rituali. Tra queste “W lu Patri di la Pruvudienzia”, festività di S. Giuseppe che si svolge a Roccapalumba, comune della provincia di Palermo e che si inserisce nel ciclo delle festività tradizionali dedicate al padre di Gesù; la sua peculiarità è legata a S. Giuseppe “nominato” come Padre della Provvidenza;patrimonio immateriale anche “La Scinnenza del Venerdì Santo” di Serradifalco (CL) legata ai riti del Venerdì Santo, che presenta particolari ritualità e gestualità tipiche delle rappresentazioni della passione, secondo la descrizione degli antichi Testi Sacri cristiani (Nuovo Testamento) e la “A Festa i Maju”, rito che celebra la festa patronale di San Sebastiano da Melilli.

Ma è il  Cirneco dell’Etna, razza canina primitiva presente sulla nostra Isola da migliaia di anni, che fa da protagonista entrando  a far parte del Reis, il registro che raccoglie le eredità immateriali della Sicilia.

Il Cirneco dell’Etna è infatti una razza autoctona di cui si hanno numerose testimonianze sin dall’antichità. Con l’immagine simile alle raffigurazioni egizie del dio Anubi, il Cirneco si trova rappresentato in monete, sculture, pitture, mosaici e testi letterari che ne confermano la sicilianità .

Da sempre i Cirnechi hanno appassionato aristocratici per la loro eleganza e aiutato contadini nelle loro attività e nella caccia; particolarmente leggero e veloce, viene ancora utilizzato per la caccia al coniglio selvatico ed alla lepre.

La sua figura, snella e slanciata, ha permesso al Cirneco dell’Etna di abituarsi a terreni impervi e scoscesi, che affronta con equilibrio, eleganza e destrezza; il suo peso è infatti  al massimo 12 kg, per un’altezza al garrese di 50 cm  negli esemplari maschi.

 

Grande soddisfazione per questo meritato riconoscimento al Cirneco che esprime una meravigliosa sintesi di animale perfettamente adattato al proprio habitat: il territorio siciliano.

Caterina Guercio

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