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Mutui a tassi alti e risparmi svalutati, Raffa (Fabi): “Se gli italiani non ridono i meridionali piangono”

Con l’ennesimo rialzo del costo del denaro, saranno inevitabili ulteriori innalzamenti dei tassi d’interesse su tutti i tipi di finanziamento.

Lo sottolinea la Fabi ricordando che le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa.

“Gli effetti del rialzamento dei tassi d’interesse da parte della BCE –  afferma Carmelo Raffa Coordinatore FABI  SICILIA – non solo non ha prodotto, fin’ora, benefici sull’inflazione ma ha messo e sta mettendo molte famiglie che avevano  contratto mutui bancari a tasso variabile in enorme difficoltà”.

“Dallo studio effettuato dalla Federazione Autonoma  Bancari Italiani  – spiega Raffa – si evince che se nei prossimi giorni il tasso BCE lieviterà al 4,25 aumenteranno ulteriormente le  difficoltà per le famiglie e per le imprese. Gli esempi fatti dalla federazione:  un’automobile a rate del costo di 25.000 cn un finanziamento decennale a un tasso del 13,65 verrebbe a costare 9.800  euro in più. Per i nuovi mutui, le rate di quelli a tasso fisso raddoppierebbero mentre per quelli a tasso variabile il  rimborso mensile salirebbe del 60-70%. Per un mutuo a tasso fisso di 200 mila euro(il tasso medio applicato dalle  banche potrebbe essere superiore al 6%) la rata mensile sarà di 1.341; Mentre per un mutuo di 100 mila euro la rata  sarebbe di 627 euro. Per i vecchi mutui nessuna differenza per le rate a tasso fisso ma per quelli a tasso variabile aumenti fino al 75%”.

“L’altra faccia della medaglia –   continua il coordinatore regionale del sindacato più rappresentativo del settore credito – riguarda i risparmiatori che vedono i propri risparmi non rivalutati e quindi svalutati per effetto dell’inflazione galoppante.
I Governanti europei decidono aumenti su aumenti e le loro decisioni in materia colpiscono
duramente le persone e le imprese più deboli. In Sicilia e nel meridione l’occupazione è debole e la maggior parte  delle famiglie vive con un mono reddito.
Le persone che negli anni scorsi hanno scelto mutui a tasso variabile sono in enorme difficoltà e in parecchi casi non  sono nelle condizioni di pagare le rate. In questo modo, sostiene il sindacalista, e in questa terra triste
economicamente chiudono imprese e qualche Banca locale si ritrova in difficoltà.
Occorre da parte dei Governanti economisti dell’Europa  riconsiderare il problema dei tassi che non ci guarisce  dall’inflazione ma che provoca danni su deboli a Imprese e Persone”.
“Nel contempo   – conclude il coordinatore FABI Sicilia – si nota l’erosione dei risparmi bancari perché le Banche
continuano a lucrare sui tassi d’interesse praticati ai correntisti che pertanto nei fatti subiscono una perdita secca in  termini di svalutazione sulle somme depositate. Si auspica che le Banche, a cominciare dai colossi Gruppi, a
riconoscere ai clienti ciò che è giusto superando metodi fortemente iniqui e penalizzanti”.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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