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Difesa: partita l’Operazione “Aquila Omnia”. Il ponte aereo dall’Afghanistan

A seguito della caduta della capitale dell’Afghanistan, Kabul, in mano ai Talebani ed al conseguente deterioramento delle condizioni di sicurezza nel Paese, il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha richiesto al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli che, venissero evacuati il personale diplomatico dell’Ambasciata Italiana a Kabul e i nostri connazionali, contestualmente ha disposto l’accelerazione del trasferimento in Italia dei collaboratori afgani.

Generale Enzo Vecciarelli Capo di Stato Maggiore della Difesa

Il Generale Vecciarelli ha quindi disposto l’immediata esecuzione del Piano di evacuazione, per il rientro in patria del personale dell’ambasciata italiana, e dell’Operazione “Aquila Omnia”, che prevede il trasferimento dei collaboratori afgani e delle loro famiglie in Italia, entrambe pianificate e dirette dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) ed eseguite dal Joint Force Headquarter (JFHQ), elemento operativo del COVI, comandato dal Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano.

C 130J ripreso presso aeroporto Kuwait – Immagini Ufficio Pubblica Informazione Aeronautica Militare Ministero della Difesa

Nell’Operazione sono impegnati oltre 1.500 i militari italiani del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI); personale del Joint Force HQ (JFHQ), del Comando Operazioni Forze Speciali (COFS), della Joint Evacuation Task Force (JETF), della Joint Special Operation Task Force (JSOTF), del Comando Operazioni Aerospaziali AM (COA), della 46^ Brigata Aerea, del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare, della Task Force Air di Al Salem (Kuwait),  oltre a tutti i militari delle Forze Armate e dei Carabinieri preposti alla accoglienza e gestione al loro arrivo in Italia. Il ponte aereo che la Difesa sta assicurando in questi giorni dall’Afghanistan all’Italia viene garantito grazie ai velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare.

A 400M-180 de l’Armée de l’Air 

La componente aerea comprende 4 velivoli C130J della 46^ Brigata Aerea che stanno effettuando, in sicurezza e con estrema rapidità, il cosiddetto trasporto tattico del personale militare e civile – sia italiano che straniero – dall’Afghanistan al Kuwait.

Interno C 130J – Immagini Ufficio Pubblica Informazione Aeronautica Militare Ministero della Difesa

Da qui 3 velivoli da trasporto strategico e di lungo raggio KC-767A del 14° Stormo stanno completando il ponte aereo dal Kuwait all’Italia. Questa sorta di “staffetta” che combina trasporto tattico e trasporto strategico consente all’Aeronautica Militare e alla Difesa di assicurare in tempi brevi il rimpatrio e l’evacuazione in sicurezza del personale militare e civile dall’Afghanistan.

C130J di ritorno da Kabul – Immagini Ufficio Pubblica Informazione Aeronautica Militare Ministero della Difesa

I voli di queste ore fanno seguito al primo volo di questo ponte aereo effettuato con un KC-767A il giorno di Ferragosto, che ha riportato direttamente da Kabul circa 70 passeggeri italiani e afghani. “L’impegno è massimo da parte della Difesa per evacuare chi ha collaborato con l’Italia“. Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini sul trasporto umanitario in corso dall’Afghanistan.

Ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Il nostro impegno è lavorare col massimo sforzo per completare il piano di evacuazione dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo ha dichiarato il Ministro. La 46^ Brigata Aerea di Pisa ed il 14° Stormo di Pratica di Mare dipendono dal Comando Squadra Aerea che, per il tramite del Comando Forze per la Mobilità e il Supporto, svolgono con i propri velivoli da trasporto C130J, C27J e KC-767A un’ampia gamma di missioni nell’ambito del trasporto aereo e del rifornimento in volo, sia di carattere esclusivamente militare – con la partecipazione in tutti i Teatri Operativi che vedono la presenza delle Forze Armate italiane – sia in ambito civile, in concorso con altre agenzie dello Stato, come è avvenuto nel corso dell’emergenza Covid-19, o per soccorsi umanitari, evacuazioni di popolazioni in difficoltà o interventi in caso di calamità naturali.

KC-767A del 14° Stormo – Immagini Ufficio Pubblica Informazione Aeronautica Militare Ministero della Difesa

Già lo scorso giugno la Difesa aveva attivato l’operazione “Aquila 1”, attraverso la quale 228 interpreti afghani sono stati inseriti nel programma di accoglienza per i collaboratori della missione italiana in Afghanistan.

An Italian Air Force Boeing 767 tanker refuels an Edwards B-52 over California’s Mojave Desert on March 5, 2007. The tanker successfully extended its fifth generation, fly-by-wire air refueling boom and transferred fuel for the first time to another aircraft. (Photo by Jet Fabara)

Con l’operazione “Aquila 2”, attivata pochi giorni fa, è già operativo presso l’ambasciata d’Italia a Kabul, in collaborazione con il governo afghano, un team rinforzato dedicato ad agevolare le operazioni di recupero, identificazione, rilascio visti e passaporti per il successivo arrivo in Italia in sicurezza di ulteriori 391 interpreti. Il dispositivo militare guidato dal Covi rimarrà operativo presso l’aeroporto di Kabul fino all’imbarco dell’ultimo collaboratore e fino a quando le condizioni di sicurezza lo consentiranno.

Arrivo in Italia C 130J – Immagini Ufficio Pubblica Informazione Aeronautica Militare Ministero della Difesa

Nella tarda mattinata di oggi atterrerà a Fiumicino un KC 767 con a bordo 200 afghani evacuati nella giornata di ieri dalla capitale afghana. Con l’arrivo odierno sono oltre 500 gli ex collaboratori e loro familiari trasferiti in Italia dal giugno scorso.

Fabio Gigante

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