Afghanistan: Amir, bimbo di 6 anni insieme a 5 alpinisti afghani scaleranno lo Shah Foladi

La montagna come messaggio di pace: i talebani “hanno vinto la guerra ma non è detto vincano la pace”


Amir Ali, un bambino afghano di 6 anni insieme al suo papà ed a un un gruppo di cinque alpinisti afghani è in viaggio per scalare lo Shah Foladi, un’alta vetta nella provincia di Bamyan, in Afghanistan. Secondo quanto riferito dai funzionari della federazione alpinistica afghana gli alpinisti completeranno la scalata in 5 giorni.
Il piccolo scalatore Amir Ali
Il nostro obiettivo è conquistare la vetta dello Shah Foladi”, ha dichiarato Ahmad Shuaib Samimi uno degli scalatori. Un atleta dovrebbe continuare ad allenarsi e fare sport in qualsiasi condizione e sotto qualsiasi governo; scalare la montagna come messaggio di pace” ha affermato Hasan Rezaie, uno scalatore. Tra gli scalatori c’è Amir Ali, un bambino di 6 anni, accompagnato dal padre, Ahmad Shuaib Samimi.
Shah-Foladi

Amir  ha iniziato a fare alpinismo con suo padre quando aveva 3 anni. Circa due mesi fa, Amir Ali è riuscito a scalare una vetta delle montagne Salang alta 4.500 metri. “Sono il più piccolo scalatore dell’ Afghanistan, voglio conquistare Shah Foladi”, ha detto. Il padre di Amir, ha detto che ha grandi sogni per suo figlio. “Ho grandi progetti per Amir Ali di acquisire record nazionali e internazionali. Sarebbe il primo bambino a conquistare lo Shah Foladi, nella valle innevata delle montagne di Koh-e-Baba, la cui vetta più alta supera i 5.000 m. La montagna rappresenta un ambiente complesso e non privo di rischi.

Montagne dell’Afghanistan womenrockinpamirs..
Ma in questo momento la preoccupazione più grande del papà del piccolo Amil non riguarda la vetta da scalare, ma il futuro del suo Paese, dare un futuro diverso a suo figlio e  a tutte le nuove generazioni. Il leader combattente Ahmad Massoud è a lui che si ispira chi sogna un Afghanistan libero.
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Il “Leone del Panjshir” che nato tra le montagne del Paese ha scelto di imbracciare il fucile per diventare guida carismatica di un popolo che ancora oggi lo rimpiange. Con il suo attivismo ha contaminato il cuore dei giovani, quelli che hanno scelto di combattere, ma anche gli altri, quelli che hanno sognato e provato a cambiare il Paese senza armarsi. Come ha più volte scritto Nico Pirro, inviato per il TG3, i talebani “hanno vinto la guerra ma non è detto vincano la pace”.

Fabio Gigante

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