Il meglio del design italiano sbarca ad Agrigento con l’ADI Design Index
Dal Compasso d'Oro ai templi: un vero patrimonio con 344 progetti in mostra

Quando il design contemporaneo entra nei musei non si limita a guardare: parla con le opere antiche, le interroga, le rilegge con occhi nuovi. Ad Agrigento succede proprio questo: 344 progetti dell’ADI Design Index 2025 trasformano la Capitale della Cultura in un laboratorio dove presente e passato si sfidano a colpi di creatività.
L’ADI Design Index 2025 approda ad Agrigento dopo la tappa milanese, portando nella città dei templi una doppia occasione per scoprire il meglio del design contemporaneo italiano. L’esposizione sarà inaugurata l’11 novembre al Palacongressi e resterà visitabile fino al 28 novembre 2025.
La selezione annuale dell’Osservatorio Permanente del Design ADI, già presentata a Milano il 15 ottobre scorso, rappresenta una tappa fondamentale verso il Premio Compasso d’Oro ADI 2026. Quest’anno raccoglie 344 progetti che documentano la vitalità del sistema produttivo e culturale del design nazionale, spaziando dal design per l’abitare a quello per il lavoro, dalla mobilità all’illuminazione, fino ai servizi e alla ricerca teorica.
L’iniziativa nasce dall’accordo tra l’Università degli Studi di Palermo – Polo Universitario di Agrigento e ADI, con il patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e del Comune di Agrigento.

Design e patrimonio culturale si incontrano nella mostra diffusa
Parallelamente all’esposizione dell’ADI Design Index, Agrigento ospiterà “Design e Arte. Il progetto per la valorizzazione dei beni culturali”, curata dall’architetto Valentina Fisichella con il supporto della Delegazione ADI Sicilia. La mostra si sviluppa in diverse sedi espositive della città, coinvolgendo istituzioni museali, civiche e universitarie.
Il progetto mette in dialogo il design siciliano con il patrimonio storico e artistico del territorio, creando connessioni inedite tra opere d’arte, reperti archeologici, manufatti artigianali e oggetti della produzione moderna. Come spiega la curatrice, l’obiettivo è superare i confini tradizionali dell’esperienza museale per generare nuove modalità di lettura del patrimonio attraverso la cultura del progetto contemporaneo.
Agrigentosi trasforma in un playground culturale: il design scavalca i secoli, fa amicizia con le opere antiche e le rilegge senza reverenza ma con rispetto. Ogni lampada, sedia o installazione contemporanea diventa un compagno di conversazione per statue, reperti e tradizioni artigianali.







