A Palermo panchine distrutte alla Kalsa: uno sfregio alla rinascita del quartiere
Denuncia del vicepresidente di circoscrizione Nicolao: "Un gesto vile che ferisce la comunità"

Palermo 13 maggio 2025 – Un nuovo atto di vandalismo ha colpito il quartiere Kalsa, nel cuore del centro storico palermitano. Due panchine, recentemente installate come simbolo di decoro e rinascita urbana, sono state distrutte da ignoti, lasciando sgomento e amarezza tra i residenti e le istituzioni locali.
A denunciare l’accaduto è il vicepresidente della Prima Circoscrizione, Antonio Nicolao, che in prima persona aveva promosso la riqualificazione dell’area: «Nei mesi scorsi era stata ripulita la zona, e le due panchine erano state donate dalla Sicily by Car di Tommaso Dragotto. Oggi, purtroppo, ho trovato solo i resti di un gesto incivile».
Le panchine erano state collocate in uno spazio pubblico del quartiere storico, come parte di un più ampio intervento di valorizzazione e arredo urbano. Non semplici sedute, ma segni tangibili di attenzione verso il territorio e di volontà di riscatto da parte della comunità.
«Queste panchine rappresentavano la speranza di uno spazio pulito, decoroso e vivibile per tutti – prosegue Nicolao –. Evidentemente, tutto ciò ha dato fastidio a qualcuno. È una ferita che lascia l’amaro in bocca, soprattutto per chi si impegna ogni giorno nel migliorare il volto del nostro quartiere».
Il gesto vandalico, oltre a causare danni materiali, colpisce un intero quartiere che da tempo cerca di emergere dal degrado e dall’abbandono. La Kalsa, con la sua storia e la sua bellezza, è uno dei cuori pulsanti della Palermo più autentica, ma anche tra le aree più esposte a fenomeni di inciviltà e degrado.
Nicolao conclude con un appello: «Serve un maggiore senso civico e una presenza istituzionale costante. Non possiamo permettere che piccoli segnali di bellezza vengano cancellati dalla barbarie. Continueremo a lavorare, con i cittadini e le associazioni, per restituire dignità alla nostra città».
Nel frattempo, si attendono interventi di ripristino e, possibilmente, l’installazione di sistemi di sorveglianza, affinché episodi simili non si ripetano.