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Dal comitato Cosia e da D’Agati un appello al prefetto Cagliostro

“Sono indignata, lo Stato non può abbandonare chi si schiera contro la mafia”, così Maricetta Tirrito, portavoce del Cosia, il Comitato degli imprenditori che si sono ribellati alla corruzione, al pizzo e all’usura.
La sua amara considerazione arriva riguardo alla vicenda di Mimmo D’Agati l’imprenditore che ha denunciato la richiesta di pizzo nel 2013 e che, non avendo ricevuto in questi anni niente dal fondo di garanzia per le vittime di mafia, ha visto la sua azienda fallire. “Mi sono fidato dello Stato ma sono stato abbandonato – dice D’Agati – ho scritto due email al prefetto Cagliostro per chiedere di essere ricevuto ma non ho avuto risposta.

Mi sono fidato dello Stato, mi sono messo in pericolo e ho rovinato la vita dei miei figli, penso questo quando sento gli inviti a denunciare da parte delle forze dell’ordine. La verità è che chi continua a pagare continua a lavorare”. E a questa amara considerazione segue l’appello di Tirrito e D’Agati al prefetto Giovanna Stefania Cagliostro, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, perché intervenga in questa vicenda e aiuti D’Agati a riprendere la sua dignità. “Ricevendo quanto mi spetta potrei andare a riprendermi il cantiere e garantire un futuro ai miei figli”, conclude D’Agati.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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