A Gela riemerge necropoli arcaica durante i lavori Pnrr: sei tombe risalenti al VI secolo a.C.
Scarpinato: «Tuteleremo i reperti e la riqualificazione continuerà»

Gela (CL) 21 maggio 2025 – Un’importante scoperta archeologica è avvenuta durante i lavori di riqualificazione dell’Orto Pasqualello a Gela, finanziati con fondi del Pnrr. Sei sepolture appartenenti a una necropoli arcaica databile tra il V e VI secolo a.C. sono riemerse grazie all’attività di archeologia preventiva condotta dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Caltanissetta, con il coordinamento dell’assessorato regionale guidato da Francesco Paolo Scarpinato.
Il ritrovamento, che aggiunge un nuovo tassello alla già ricca stratificazione storica della città siciliana, comprende due tombe di adulti, due di bambini e altre due in corso di studio. Si ipotizza che possa trattarsi di un nucleo familiare, ma serviranno ulteriori scavi per confermarlo.
Tra i reperti di maggiore interesse spicca un “kalypter egemon”, elemento decorativo architettonico probabilmente riutilizzato da un antico tempio dell’area. Accanto alla tomba di un infante è stata trovata anche una tomba con due lekythoi, piccoli vasetti funerari, databili tra il 500 e il 475 a.C.. In un caso, il corpo del defunto era stato rimosso subito dopo la sepoltura, lasciando intatto solo il corredo: un evento forse causato da una colata di argilla che avrebbe sigillato la zona già in epoca antica.
Nelle immediate vicinanze è stata individuata anche una roccia tenera tagliata, contenente frammenti di un cratere e di anfore, a conferma dell’importanza dell’area come punto nevralgico della Gela arcaica.
«L’intervento proseguirà senza rallentamenti – dichiarano l’assessore Scarpinato e la soprintendente Daniela Vullo –. I reperti verranno tutelati e valorizzati grazie alla piena collaborazione con il Comune di Gela, rispettando il progetto di riqualificazione urbana».
La scoperta rafforza il valore storico dell’area dell’Orto Pasqualello, dimostrando ancora una volta come i progetti di rigenerazione urbana possano diventare occasione per far emergere e preservare la memoria sepolta sotto le città.