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Aeroporti siciliani all’avanguardia sul “bird-strike”

L’Ente nazionale aviazione civile (Enac) ha promosso le iniziative di prevenzione del “bird-strike” messe in atto dagli aeroporti siciliani di Catania, Palermo, Trapani, Comiso, Lampedusa e Pantelleria. Lo scorso anno sono stati registrati 104 casi di impatti fra velivoli e volatili in tutta l’isola. Il numero è rimasto basso proprio grazie all’utilizzo di cannoncini a gas, torce laser e dissuasori sonori, oltre che all’impiego di falchi.

Aeroporto-Falcone-Borsellino-Foto-Fabio-Gigante.

Dall’ultimo rapporto nazionale “Wildlife strike” pubblicato da Enac emerge che il nostro Paese è fra quelli più a rischio al mondo, con una media di quasi 10 impatti ogni 10.000 collegamenti aerei. Non è una situazione di particolare allarme, ma occorre vigilare con la massima attenzione. Soprattutto in quegli scali situati vicino alle oasi o alle rotte migratorie. Come in Sicilia dove, malgrado l’aumento del fenomeno, l’indice di rischio resta stabile.

Aeroporto Falcone-Borsellino Foto Fabio Gigante-

Anche grazie alle molteplici iniziative messe in campo dai vari aeroporti. Ad esempio allo scalo “Falcone e Borsellino” di Palermo-Punta Raisi le armi contro il “bird-strike” consistono in cannoncini a gas a cui si aggiunge una rete anti-piccioni installata presso il terminal e vari dissuasori collocati lungo la pista trasversale, per impedire ai gabbiani di posarsi sulle lampade che segnalano la testa della pista. In più è attivo un monitoraggio notturno dei conigli selvatici ed un controllo del randagismo di cani e gatti.

Aeroporto Falcone-Borsellino Foto-Fabio Gigante..

Lo scorso anno sono stati 23 bird-strike in una pista che vede convivere aerei civili e militari. Ma nel totale degli episodi registrati nel 2021, le vittime sono state soprattutto gabbiani reali e rondini. Come a Trapani, dove la vicinanza delle saline attira soprattutto uccelli acquatici e rondoni. Mentre al “Vincenzo Bellini” di Catania-Fontanarossa, sui 42 impatti registrati la lotta contro rondini e rondoni ha spinto a coprire tutti i canali interni al sedime aeroportuale, mentre i fuoristrada danno la caccia ai volatili per poi consegnarli alle associazioni che tutelano gli animali.

Fabio Gigante

 

 

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