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SALUTE: LIBORIO FURCO: “ARS APPROVI LA RIFORMA DEL SETTORE TERMALE”

SALUTE: FURCO (GAL ELIMOS), “Ars approvi con urgenza il ddl di riforma del settore”

SALUTE: LIBORIO FURCO: “ARS APPROVI LA RIFORMA DEL SETTORE TERMALE”

Il presidente del Gal Elimos Liborio Furco ha inviato una lettera ai vertici delle istituzioni in Sicilia per sostenere il disegno di legge per il riordino del settore termale in Sicilia. La nota è stata inviata a Gianfranco Miccichè (presidente Ars), Nello Musumeci (presidente della Regione siciliana) ed a Claudio Fava (presidente della Commissione Antimafia all’Ars).

Nella nota, Furco sostiene che “La legge di riforma del settore termale in Sicilia in discussione all’Ars è un testo che abbiamo promosso come Gal perché la riteniamo una normativa necessaria, non più rinviabile poiché mette finalmente in ordine un intero comparto”.

“E’ una riforma che garantisce sviluppo e legalità, dimostrando che, almeno per una volta, la nostra regione, la Sicilia, è capace di rendersi effettivamente competitiva , non solo ben utilizzando le prerogative garantite dallo Statuto siciliano, ma rendendo il dovuto ossequio ai cardini del nostro Ordinamento nazionale ed ai supremi ( e vincolanti) principi fondativi dell’Unione europea ”.

“E’ abbastanza imbarazzante e deludente il canto “monotonale” delle Cassandre dell’ultima ora – continua la nota – e dei catastrofisti di professione che stanno provando ad affossare una legge giusta e coerente. Non vorremmo essere costretti ad immaginare che dietro questa volontà di bloccare la legge ci sia semplicemente la volontà di mantenere rendite di posizione, che mortificano le potenzialità di un settore in grado di creare economia e sviluppo realmente sostenibile in parecchie aree della nostra regione. Le obiezioni di fronte a questo testo di legge sembrano, infatti, palesemente pretestuose di fronte alle potenzialità di un mercato che è stato, fino ad oggi, represso in quanto recintato”.

“Noi immaginiamo il settore termale – prosegue il comunicato – come uno strategico driver di sviluppo dei territori, un magnete che possa creare sinergia tra i vari comparti dell’economia siciliana, mettendo in rete le eccellenze del nostro territorio e di tutte le “aree termali siciliane”, esaltandone con adeguato calibro le specificità di ciascuna, sotto il profilo della Cultura del benessere”.

“Continuare a deprimere questo settore capace di attrarre turismo è un nonsense storico ed un’offesa alla storia della nostra terra. La termalità in Sicilia è una delle più antiche del mondo ed è anche una delle più salubri e ricche di pregio. La Sicilia detiene una straordinaria ricchezza di risorse idrotermominerali presenti su svariati territori (Pantelleria, Calatafimi Segesta, Santa Margherita Belìce, Sciacca, Montevago, Acireale, Termini Imerese, Cefalà Diana, Ali’ Terme, Terme Vigliatore, Vulcano, Lipari, per citare le principali). Si tratta di mete che potrebbero imporsi nel panorama mondiale ma che ad oggi restano limitate a mere opzioni potenziali, poiché del tutto mortificate da una sostanziale “disattenzione” che sostiene “blocchi” ormai intollerabili”.

“Questa è la storia – conclude Furco – e poi ci sono i fatti della politica. L’intero sistema termale siciliano si regge su una legge del 1956. Una realtà appartenente ad “ere geologiche passate”. Una babele di concessioni scadute e comunque, concesse o più volte rinnovate senza alcuna garanzia di pari opportunità e sana concorrenza ed “in carenza” di una aggiornata mappatura dei giacimenti, delle loro effettive condizioni e del loro reale sfruttamento (considerati, in primis, i requisiti di legalità, tutela ambientale, sicurezza ed effettiva ed adeguata remuneratività per il titolare pubblico della risorsa- il Demanio). Questa è la cornice in cui oggi si opera. Il sistema termale siciliano ha bisogno di questa legge di riforma. E’ una norma che opera nella direzione della totale trasparenza delle procedure e della programmazione. E’ una legge di riforma che pone le premesse per il rilancio di un settore produttivo fin troppo penalizzato, con l’obiettivo di creare anche un Distretto del benessere che metta in rete le eccellenze del territorio”.

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