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L’Associazione “Le Partite Iva Sicilia” chiede di dichiarare lo “Stato di crisi economica permanente ”

“Nel giro di pochi mesi un altro flagello climatico si è abbattuto sulla Sicilia orientale, seminando distruzione alle colture, alle case e alle attività imprenditoriali, soprattutto quelle sulle zone costiere. Siamo stati in stretto contatto con i nostri associati in questi tre giorni di burrasca e la cronaca ci dimostra i danni ingenti subiti.
Abbiamo appreso dalle dichiarazioni del Presidente della Regione Schifani, che vorrebbe deliberare lo stato di crisi regionale per affrontare questa ennesima crisi che colpisce tutte le attività, già pesantemente provate dalla crisi economica di questi ultimi anni.
L’associazione “Le Partite Iva “ concorda sulla richiesta dello stato di crisi regionale, ma l’aspetto più urgente da affrontare è soprattutto la grave crisi economica che ha investito la Sicilia.
Non accetteremo che si mettano delle toppe ai problemi strutturali; dalla siccità, al caldo anomalo del mese di dicembre, ai problemi del mercato ortofrutticolo ai danni subiti a causa delle intemperie, gli imprenditori siciliani hanno bisogno di risposte e, queste si risposte, si traducono solo con gli aiuti per i quali auspichiamo di non dover aspettare anni prima di essere ristorati”.

A dichiararlo è Maria Francesca Briganti, Coordinatore per la Regione Siciliana dell’Associazione Le Partite Iva.

“Pertanto – aggiunge Briganti –  riteniamo urgente un incontro con il Presidente Schifani, il Capo Dipartimento della protezione civile in Sicilia, intanto per mettere in sicurezza le zone ad alto rischio idro geologico, quindi, è necessaria una mappatura di quest’ultime in raccordo con i consorzi di bonifica, per evitare esondazioni a partire dai canali di scolo.
Successivamente unitamente allo stato di crisi regionale è assolutamente urgente dichiarare anche lo stato di crisi economica dovuta dalle calamità naturali che sovente si abbattono sulla Sicilia, in particolare ci riferiamo allo stato permanente di emergenza agricola e alimentare e ai costi di produzioni impossibili da sostenere e che favoriscono la commercializzazioni di prodotti agricoli provenienti dall’estero, con i quali è impossibile competere.
Il collasso economico dell’isola è un fatto di cronaca oltre ad un fatto economico e sociale, non a caso le indagini dell’Istat rilevano sia come è aumentata la povertà assoluta e sia quella relativa.
Pertanto, quello che in estrema sintesi chiediamo, è che venga attuato il principio di insularità che darebbe respiro a tutte le imprese siciliane”.
“Per le specifiche condizioni insulari e le realtà territoriali – conclude –  lo Stato e la Regione devono destinare risorse aggiuntive per «promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale per rimuovere gli squilibri economici e sociali, nonché un piano di salvaguardia delle zone a vocazione agricola e delle zone costiere, in attesa della stagione estiva che, a causa dei forti venti, ha distrutto gli impianti balneari, con pensanti ripercussioni sull’occupazione stagionale”.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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