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Diritti? Un’opportunità perduta per il Consiglio Comunale di Palermo

Deludente esito al Consiglio Comunale di Palermo sulle famiglie omogenitoriali

Contrasti e contraddizioni nelle file politiche locali

Palermo 16 aprile 2024 – Il Consiglio Comunale di Palermo ha recentemente perso un’ulteriore occasione per dimostrare impegno e serietà nei confronti delle famiglie omogenitoriali, un tema caldo che continua a dividere l’aula. La seduta, attesa da molti come un momento di svolta, si è invece risolta in un’inaspettata battuta d’arresto, lasciando il dibattito in sospeso e molti cittadini delusi.

Durante la conferenza dei capigruppo tenutasi ieri, la consigliera di minoranza Argirorfi ha proposto un’improvvisa frenata sulla questione, che ha trovato sostegno nell’intervento odierno della sua collega Di Gangi. Entrambe le consigliere, note per le loro passate battaglie in favore dei diritti difesa dei diritti LGBTQ+ hanno sorprendentemente ostacolato l’avanzamento della discussione, causando una pausa nel processo decisionale.

Questa mossa ha contrastato con la posizione di Fratelli d’Italia, partito che ha sempre apertamente manifestato il proprio dissenso nei confronti della mozione, rimanendo coerente con la linea conservatrice adottata su temi di diritti civili. In passato, il partito aveva persino bloccato il dibattito democratico in aula su questo tema, mostrando una chiara posizione illiberale.

Le motivazioni presentate dalle consigliere di minoranza non sono state divulgate dettagliatamente, ma il loro effetto è stato chiaro: una profonda frustrazione tra i sostenitori delle famiglie arcobaleno e del comitato “Esistono i Diritti”, che vedono in questi ritardi un ostacolo ingiustificato al riconoscimento dei loro diritti.

La situazione a Palermo rimane tesa, con il Consiglio Comunale che appare sempre più diviso su questioni di fondamentale importanza sociale. La città osserva, sperando in un futuro dibattito che possa finalmente portare a una risoluzione più equa e inclusiva.

La reazione di Gaetano D’Amico Presidente del Comitato “Esistono i Diritti”

 

“La decisione presa oggi dal Consiglio Comunale di Palermo rappresenta un grave passo indietro per i diritti e il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali nella nostra città. È profondamente sconcertante osservare come, nonostante il sostegno e le campagne prolungate per l’uguaglianza e la giustizia, si continui a incontrare ostacoli significativi all’interno delle istituzioni che dovrebbero proteggere e promuovere i diritti di tutti i cittadini. Le azioni intraprese dalle consigliere Argirorfi e Di Gangi, nonostante i loro precedenti impegni a favore dei diritti civili, hanno ostacolato un processo che avrebbe potuto portare a un avanzamento significativo per le famiglie omogenitoriali. È deludente vedere membri del Consiglio Comunale che si ritraggono dal loro dovere di promuovere l’inclusione e l’uguaglianza, soprattutto quando le loro decisioni influenzano direttamente la vita di molte persone. Il Comitato ‘Esistono i Diritti’ continuerà a lottare affinché le famiglie omogenitoriali siano riconosciute e tutelate come meritano, senza più subire ritardi ingiustificati o discriminazioni. Chiediamo al Consiglio Comunale di riconsiderare la sua posizione e di agire in modo che i diritti di ogni cittadino siano al centro delle politiche cittadine. È tempo che Palermo diventi un modello di inclusività e rispetto per tutti, dimostrando che i diritti civili non sono negoziabili.”

La dichiarazione di Eleonora Gazziano, Presidente di rights on

“Anche oggi il consiglio comunale di Palermo ha perso un’occasione per dimostrare serietà nei confronti delle famiglie omogenitoriali.
Quello che fa davvero rabbrividire è l’inaspettata battuta d’arresto avvenuta ieri alla conferenza dei capigruppo da parte delle consigliera Argirorfi e sostenuta oggi in aula dalla consigliera Di Gangi entrambe consigliere di minoranza che hanno da sempre fatto battaglie in difesa dei diritti civili, mi sarei aspettata un atteggiamento ostile da parte di Fratelli d’Italia che coerentemente alla linea del loro partito si dicono contrari al contenuto e che nei mesi scorsi ne hanno addirittura impedito il dibattito democratico in aula, due facce della stessa medaglia destra e sinistra quindi illiberali e antidemocratici.
Le motivazioni addotte dalle consigliere di minoranza non intendo ripeterle, perché mortificano me, la mia intelligenza, il comitato esistono i diritti le famiglie arcobaleno e gli elettori.”

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