Rinnovato contratto BCC con Federcasse, 190 euro di aumento per 35.000 lavoratori
Pier Giuseppe Mazzoldi (Fabi): Pur nella complessità e difficoltà di un rinnovo dei patti di lavoro come questo, si sono trovate tutte le necessarie risposte e soluzioni
È stato firmato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore delle banche di credito cooperativo. L’accordo è stato siglato dalla Fabi e dalle altre organizzazioni sindacali con Federcasse.
Il contratto, che era scaduto a dicembre 2019, riguarda circa 35.000 lavoratrici e lavoratori delle bcc. Per quanto riguarda la parte economica, è stato stabilito un aumento medio mensile di 190 euro: di questi, 150 euro verranno erogati ad agosto e 40 euro a ottobre. La piattaforma di rinnovo dei patti di lavoro era stata presentata dalla Fabi e dalle altre organizzazioni sindacali il 13 ottobre 2021 a Federcasse, ma le trattative sono
entrate veramente nel vivo a fine gennaio 2022. Si sono resi necessari oltre una ventina di incontri
e una no stop a partire da mercoledì 8 giugno per finire all’alba di oggi 10 giugno e suggellare l’intesa
tra le parti. Moltissimi i profili economici e normativi introdotti e acquisiti da questo rinnovo, che
era comunque il primo dopo la trasformazione in gruppi bancari stabilita dalla riforma del credito
cooperativo, introdotta con la legge 49 del 2016.
Qui di seguito i punti più rilevanti del nuovo ccnl: ampliamento e rafforzamento dell’area contrattuale previgente, aumento di dieci ore di formazione per tutto il personale a livello annuo, regolazione a livello nazionale dello smart working con diritto alla disconnessione e retribuzione invariata per il lavoratore, comprensiva del “buono pasto”; costituzione dell’ente bilaterale di categoria per la nuova e buona occupazione; miglioramento ed aggiornamento dei profili inerenti la conciliazione dei tempi di vita/lavoro; istituzione della commissione per le politiche di inclusione; regolazione del nuovo valore di produttività per gli incrementi economici a livello di gruppo/azienda; estensione delle tutele per fatti commessi dai lavoratori nell’esercizio delle funzioni; 1.500 euro di contributo annuale per ciascun famigliare portatore di handicap; nuove commissioni nazionali sui temi della salute e sicurezza e sul sistema di classificazione del personale e sui profili professionali;
organismo nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie e digitalizzazione del credito cooperativo; nuove previsioni e percentuali di trasformazione del partito/time, con specifico riferimento alle fragilità; aumento medio sulla figura del 3a area 4° livello di 190 euro su due tranche, 150 euro ad agosto e 40 euro a ottobre; aumento della contribuzione aziendale, con decorrenza maggio, dello 0,35% a carico azienda per la Cassa mutua e dello 0,20% per la previdenza per gli assunti ante 2000 e 0,30% per quelli assunti dopo il 2000.
«Quello siglato oggi è un rinnovo contrattuale come di quello di una carta d’identità che dà nuova e piena valenza e biodiversità ad un settore del credito cooperativo che può guardare a testa alta e con una visione chiara al proprio futuro di lavoratrici e lavoratori. Va sottolineato l’intervento deciso e decisivo del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, che, riunendo tutte le strutture sindacali Fabi dei gruppi Iccrea, Ccb e Ips Raiffeisen, a Roma, il 22 marzo scorso, ha dato la scossa e la carica per spronare e accelerare il processo relativo al confronto negoziale» commenta il segretario nazionale della Fabi, Luca Bertinotti. «Questo rinnovo a tutto campo ha investito ogni ambito e profilo di garanzia per i tutte le Persone che lavorano nel credito cooperativo, guardando anche ai beni comuni, rafforzando le previsioni contributive aziendali per la sanità e previdenza» afferma il coordinatore Fabi nel gruppo Iccrea, Pier Giuseppe Mazzoldi.
«È fondamentale questo rinnovo al tempo dei gruppi bancari, costituitisi nel 2019. Dopo gli anni difficili della pandemia e in un 2022 sotto scacco della ripresa dei tassi di inflazione e dei rischi di recessione, il valore anche
economico di adeguamento tabellare risponde alle esigenze ed urgenze di non vedere intaccato il potere d’acquisto delle retribuzioni» osserva il coordinatore Fabi nel gruppo Cassa centrale banca, Domenico Mazzucchi. «Pur nella complessità e difficoltà di un rinnovo dei patti di lavoro come questo, si sono trovate tutte le necessarie risposte e soluzioni ai temi e ambiti che riguardano le prerogative e le garanzie delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Questo preservando le opportune specificità che riguardano la provincia autonoma di Bolzano» dichiara il coordinatore Fabi in Cassa Raiffeisen, Ulrich Untersulzner.