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Gli Ex Pip Emergenza Palermo si avviano alla stabilizzazione.

L'On.le Giusi Bartolozzi assicura che tra pochi mesi, si metterà fine ad un precariato troppo lungo.

Gli Ex Pip Emergenza Palermo, nel giro di due o tre mesi, vedranno la stabilizzazione. Lo dichiara l’On.le Giusi Bartolozzi in esclusiva su Random la cultura è OnLine, il nuovo format di Ludovico Gippetto in diretta streaming su Il Moderatore.

Il riconoscimento lavorativo del bacino di Emergenza Palermo Ex Pip, è arrivato questa mattina sul tavolo del Governo nazionale. Dopo oltre venti anni di incertezze, si avvicina la tanto sperata soluzione contrattuale dei quasi 2500 lavoratori, utilizzati dalla Regione siciliana al pari degli altri impiegati, ma pagati con un sussidio di assistenza. Una prestazione senza nessun riconoscimento lavorativo o contributi previdenziale, ed in totale assenza di un regolare contratto. Donne e uomini impegnati, nelle diverse Amministrazioni pubbliche, specialmente in questa emergenza Covid, per sostituire ed integrare altre unità nelle diverse mansioni necessarie specialmente in questa crisi.

“Il lavoro profuso nei trascorsi mesi-dichiara Giusi Bartolozzi, magistrato e deputato nazionale di FI- in collaborazione con il governo regionale e l’attenzione prestata dal Ministro Renato Brunetta, dal dott. Marcello Fiori e dall’intero staff ministeriale porta i primi frutti. A distanza di neppure trenta giorni dall’approvazione dell’emendamento a mia prima firma per l’istituzione di un tavolo tecnico interministeriale. I lavori tra le diverse forze istituzionali, sono partiti oggi e siamo certi che a breve terminerà l’incertezza lavorativa del personale Emergenza Palermo ex PIP di Palermo, atto dovuto e non più procrastinabile. In rappresentanza della Regione siciliana, il capo di gabinetto dell’assessorato all’Economia, il dott. Mario Parlavecchio ed il capo di gabinetto dell’assessorato alla Famiglia, il dott. Fabio Marino. Posso tranquillizzare tutti i lavoratori del bacino-conclude l’On.le Bartolozzi- che nel giro di due tre mesi, troveremo la soluzione definitiva, senza nessun costo aggiuntivo per le casse dello Stato, perchè sarà la Regione siciliana ad assumersi l’impegno economico. Vedremo se sarà attuata una sorta di selezione interna, per superare l’ostacolo iniziale delle assunzioni solo per concorso. Il prossimo appuntamentoè previsto per la prossima settimana con la partecipazione delle parti sociali per poi continuare con la risoluzione della parte normativa.”

Ma chi sono gli ex Pip di Emergenza Palermo? Sono dei lavoratori coinvolti fin dal 1999 nell’originario progetto con l’utilizzazione di misure di politiche attive del lavoro denominato “Emergenza Palermo”, successivamente transitati nel Piano per l’occupabilità dei soggetti svantaggiati nell’area metropolitana del Comune di Palermo secondo la cui articolazione la società SPO (Servizi Per l’Occupazione s.r.l.) doveva esercitare la  funzione di Ente utilizzatore e gestore delle attività progettuali e da ultimo operanti quali  soci lavoratori della Social Trinacria per il cui tramite si è data esecuzione agli interventi previsti dall’art. 52 L.R. n. 11 del 12.05.2010. Come già noto, i suddetti lavoratori, che facevano parte di questo bacino speciale ad esaurimento, sono stati collocati presso diversi uffici della Regione Siciliana ed Enti pubblici di diverso genere (Università, Prefettura, Tribunali, Guardia di Finanza, scuole etc) perseguendo solo ed esclusivamente finalità assolutamente ulteriori ed estranee a qualsiasi programma specifico di formazione, inserimento e riqualificazione professionale. Ed infatti fin da subito, emerge una poco chiara gestione di questo precariato, utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per supplire alle proprie deficienze strutturali di organico ricorrendo ad una manodopera spesso altamente qualificata senza il riconoscimento di un adeguato trattamento economico e normativo. In tal modo si è propiziato il perpetuarsi di un sistema malato nel quale gli inalienabili diritti dei lavoratori venivano sacrificati in omaggio ad una finalità che solo apparentemente era benemerita, ma che in realtà nascondeva la fin troppo chiara ed ostinata volontà di approfittare ad oltranza di una forza lavoro produttiva e qualificata in assoluto e patente spregio di ogni normativa nazionale e comunitaria posta a tutela dei diritti del lavoratore, che prima ancora è un uomo che ha diritto, per sé e la propria famiglia, ad un esistenza libera e dignitosa. Infine il colpo di grazia, quando il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ne stabilì la soppressione nella finanziaria del 2013. Da allora, questo bacino che inizialmente era formato da quasi 3200 persone, non trova una concretezza lavorativa e naviga in una condizione di forte disagio e scarsa informazione.

 

Ludovico Gippetto

Presentazione di Teresa Di Fresco Se sia un poeta, non so e non posso affermarlo ma che sia un sognatore, sì. Lo dimostrano le imprese in cui, con spirito avventuroso, si tuffa incurante di qualsivoglia difficoltà e che, avendo dato tutto se stesso e coinvolgendo amici e conoscenti, riesce a portare a termine. E con successo. Ludovico Gippetto, insomma, a volte veste i panni di Don Chisciotte per affrontare ora fantomatici mulini a vento che assumono di volta in volta le sembianze di opere d'arte trafugate, ora della maieutica di platoniana memoria. Queste divagazioni aprono uno scenario su un personaggio, Ludovico Gippetto appunto che, nella città di Palermo, in molti conoscono e insieme a lui i suoi progetti, i suoi successi ma anche le sue aspettative. Raccontiamolo meglio: Studia Architettura, dopo avere conseguito l'abilitazione alla professione, preferisce dedicarsi alla creazione e realizzazione di eventi culturali. Non disdegna la ricerca, anzi la “caccia” - come lui preferisce definirla – di opere d'arte trafugate in Sicilia. Per questa attività lavora in collaborazione con il Comando dell’Arma dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma organizzando convegni internazionali su temi della sicurezza, trafugamenti di opere d’arte e loro illecita commercializzazione. A questo scopo fonda - e ne è presidente – il Centro Internazionale Multimediale d’Arte Contemporanea Extroart e la Fondazione Wanted Palermo. E' inoltre ideatore e responsabile del programma di tutela e prevenzione del patrimonio culturale denominato “WANTED …presi per il verso giusto”, finalizzato appunto al contrasto della commercializzazione illecita di opere d’arte ed è protagonista di importanti ritrovamenti e restituzioni di opere trafugate nel territorio nazionale. È anche giornalista pubblicista ed autore di numerose pubblicazioni e monografie d’arte. E' stato Assistente alla Cattedra di Storia e Tecnica dell’Editoria, presso l’Istituto Superiore di Giornalismo dell’Università di Palermo dal 1994 al 1997; Cerimoniere del Dipartimento cerimoniale del G.C.T.O. in occasione della Universiade Sicilia ‘97; Consulente del Sindaco di Corleone per la riqualificazione del patrimonio culturale, storico e artistico per il 2007 e il 2008; ha curato e prodotto, nel 1995, la monumentale opera scultorea in pietra arenaria siciliana, dell’artista Medhat Shafik dal titolo “Il Muro del Silenzio” ed “I percorsi dell’acqua”, in occasione della XLVI^ Biennale di Venezia – Padiglione Egitto premiato con il “Leone D’Oro”; Collaboratore parlamentare del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, per le attività culturali dal 1998 al 2001. Da oltre tre lustri ha creato, insieme a Tommaso Romano, la “Rassegna Internazionale del Melologo ExtroVersi che quest'anno – con il tema “La parola che unisce” ha raggiunto il traguardo della quindicesima edizione. Ma un'ulteriore avventura lo attende: la manifestazione che nelle precedenti edizioni è stata ospitata in sedi prestigiose ed istituzionali, ottemperando alle disposizioni impartite dai decreti ministeriali e regionali, in merito alle misure di contenimento dell’emergenza per il COVID19, non uscirà da casa ma calcherà il palco virtuale della piattaforma Facebook. Tra poeti, musicisti e attori, professionisti e semplici “amici della porta accanto”, come Gippetto li chiama, saranno più di 100 i partecipanti che condivideranno con lui quest'altra, straordinaria avventura. Ma poiché il suo spirito filantropico non si esaurisce mai, ogni “puntata” di questa straordinaria e innovativa avventura, sarà dedicata a coloro che in questo brutto momento segnato dal Covid19, si stanno prodigando senza se e senza ma per aiutare tutti coloro che necessitano di assistenza, cure e ...di una parola che scalda il cuore. Insomma, se possiamo prendere a prestito “I have a dream” (Io ho un sogno), frase che il 28 agosto 1963, davanti al Lincoln Memorial di Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, Martin Luther King pronunciava, con altri intenti e aspirazioni di altra natura, possiamo affermare che non ci stupiamo se Ludovico Gippetto ci riserverà altre sorprese perché, come ho già detto, lui è un sognatore.

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