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Sicurezza alimentare: le patatine surgelate provocano il cancro?

L’allarme è lanciato dalle pagine della rivista scientifica americana “Journal of Agricultural and Food Chemistry”: le patatine fritte surgelate potrebbero causare l’insorgenza di tumori.
Lo studio, realizzato da un team guidato da Donald Mottram del Dipartimento di Scienze Alimentari e Nutrizionali dell’Università di Reading in Inghilterra, ha evidenziato che i processi di realizzazione del prodotto (sbiancamento, trattamento con glucosio e frittura parziale) unitamente alla cottura finale provocano l’aumento dell’acrilammide, una sostanza che presente in elevate quantità risulterebbe cancerogena.
La quantità presente nella patatine oscillerebbe tra i 3500 e i 12000 microgrammi mentre i valori accettabili della sostanza variano tra i 5 e i 3500. Questi processi consentono di conservare meglio il prodotto, donando il colore, il sapore e la croccantezza che i consumatori conoscono e che si aspettano di trovare.
La Fao tuttavia invoca cautela sull’argomento spiegandone le motivazioni: “Gli effetti tossici dell’acrilammide sono ben conosciuti. Questa sostanza può danneggiare il Dna e, ad alte dosi, ha effetti sul sistema neurologico e su quello riproduttivo. La prolungata esposizione ha effettivamente causato il cancro in topi di laboratorio ma non è mai stato dimostrato in maniera convincente che lo provochi anche nell’uomo”.
A questo appello fa eco il parere del dottor Manfred Lützow, esperto di chimica degli alimenti: “Non è un rischio nuovo. La contaminazione da acrilammide è probabilmente presente da quando gli uomini hanno cominciato a friggere o a tostare i cibi. Sfortunatamente, le informazioni attualmente disponibili non ci consentono di arrivare a conclusioni definitive o rivolgere nuove raccomandazioni a consumatori e produttori”.
Il consiglio lanciato da tutti gli esperti in questi casi rimane immutato: seguire una dieta bilanciata e diversificata, conservando le proprietà nutritive degli alimenti.
Marco Cirincione