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Sicilia, Ance: rischio abbandono per l’Agrigento-Caltanissetta

I lavori per il raddoppiamento della Strada statale Agrigento- Caltanissetta, iniziati a febbraio 2009, si sarebbero dovuti ultimare, almeno per il primo tratto, a luglio 2012. Effettivamente, proprio da quel mese, gli operai sono fermi: nel senso che il cantiere è stato interrotto e di completo non c’è proprio nulla.
L’Ance, Associazione Nazionale dei Costruttori, chiede all’Anas i motivi di questo stop, nonostante le ripetute denunce. Il maggiore rischio, per Michelangelo Geraci e Giuseppe Sutera, presidenti rispettivamente di Ance Caltanissetta e di Ance Agrigento, è che si confermino i rumors su un’eventuale modifica del percorso o, addirittura, l’abbandono dei lavori. Se si verificasse l’ultima ipotesi, le perdite sarebbero gravissime in termini di costi, viabilità, opportunità di lavoro e sviluppo.
L’Anas ha già stanziato 500. 000 euro per il primo tratto stradale e 990.000 per il secondo, su quella che è definita “la più importante opera stradale in corso nell’isola”. Intanto, denunciano Geraci e Sutera, malgrado l’avvenuta erogazione dei fondi, le aziende subappaltatrici lamentano un credito di circa 40 milioni di euro. L’Anas ha infatti concesso il lavoro a un General Contractor, la ravennate CMC, che ha a sua volta creato degli affidamenti ad altre società, non onorando completamente, a quanto sembra, i contratti di subappalto.
L’Ance chiede chiarezza, ricordando che il blocco sta causando numerosi disagi nel tratto che lega Agrigento al capoluogo nisseno, anche a causa della cattiva percorribilità della vecchia Ss 640, conosciuta col famigerato appellativo di “strada della morte”, a causa dei numerosi incidenti sul suo asfalto.
A Marzo, i prefetti di Enna e Caltanissetta avevano firmato un protocollo d’intesa per impedire il rischio di infiltrazioni mafiose nelle concessioni degli appalti.
Andrea Cumbo