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La politica dietro al Pride: un’arma per colpire il centro-destra?

La Lega cambia posizione sul patrocinio al Pride. L'On. Tardino fa chiarezza

La politica dietro al Pride: un’arma per colpire il centro-destra?

Il dietro front della Lega sul patrocinio cosa sta a significare, malumori dentro il partito di Salvini in Sicilia. 

L’elogio di Ferrandelli e di tanti esponenti di sinistra e del Comitato esistono i diritti verso il Sindaco Lagalla potrebbe essere l’inizio di una nuova compagine politica per il governo di Palermo?

Facciamo analisi 

 

La recente controversia sul patrocinio al Pride di Palermo ha sollevato interrogativi sulla politica dietro l’evento e se sia stata utilizzata come un’arma per colpire il centro-destra. Mentre la sinistra sostiene l’importanza dei diritti LGBTQ+ e l’inclusione, alcuni critici suggeriscono che l’organizzazione del Pride potrebbe essere stata sfruttata per scatenare reazioni e tensioni nella destra più radicale e che però a sostenuto e fatto vincere l’attuale Sindaco di Palermo. Non roba da poco.

Il Pride, come manifestazione a favore dei diritti delle persone LGBTQ+, ha un significato profondo per la comunità LGBTQ+ stessa e per coloro che sostengono la loro causa. Tuttavia, è innegabile che l’evento possa anche essere oggetto di dibattito politico, in quanto coinvolge tematiche ideologiche e valori sociali specie si sfrutta l’occasione per manifestare contro la mataernità surrogata, di cui giusto la Vice Sindaco Varchi è la prima firmataria di questa proposta di legge che reato universale la gestazione per altri. Opposizioni contrarie, +Europa deposita parere negativo, Italia viva presenta un suo testo e il PD in fase di decisione. Anche questa “non roba da poco conto”.

Controversia sul patrocinio al Pride

 

Nella recente controversia sul patrocinio al Pride di Palermo, alcuni osservatori sostengono che la sinistra abbia sfruttato l’evento come una leva per colpire il centro-destra. Sapendo che il tema dei diritti LGBTQ+ e l’approccio alla diversità sono questioni che toccano corde sensibili nella destra più radicale, la sinistra potrebbe aver voluto provocare reazioni e tensioni all’interno del centro-destra, riuscendoci almeno per ora.

Questa tattica politica è stata adottata in diversi contesti, in cui il Pride è diventato un terreno di confronto politico piuttosto che un’occasione per promuovere l’inclusione e i diritti delle persone LGBTQ+. È possibile che alcuni attori politici abbiano cercato di sfruttare la sensibilità della destra radicale su queste questioni per alimentare il conflitto politico e mettere in difficoltà il centro-destra nella quinta città d’Italia.

Tuttavia, è importante sottolineare che il Pride non dovrebbe essere ridotto a un’arma politica.
L’evento rappresenta un momento di celebrazione, di lotta per i diritti e di visibilità della comunità LGBTQ+. La politica dovrebbe essere un terreno di dialogo e confronto costruttivo, non uno strumento per colpire gli avversari.

A Milano,  con il sindaco di sinistra Sala,  per fare un altro esempio,  il palco è diventato terreno per fare politica di sinistra contro il governo centrale e davvero pochi contenuti afferenti ai decantati “diritti”. Attacchi diretti e incondizionati con tanto di canzone quale sottofondo: la segretaria del Pd Elly Schlein e il deputato Alessandro Zan, hanno intonato Bella Ciao dal carro del Pd.

Il Pride, nella sua essenza, dovrebbe essere un momento per celebrare la diversità e lottare per l’uguaglianza, senza che la politica diventi uno strumento per alimentare conflitti. È importante che i dibattiti politici riguardo ai diritti LGBTQ+ siano basati sul rispetto reciproco e sulla comprensione delle esperienze e dei diritti di tutti i cittadini.

La politica deve impegnarsi nel promuovere una società inclusiva e rispettosa, ma non sfruttare le occasioni per fare politica di partito.

A Palermo accade pure che la Lega cambia posizione sul patrocinio. In un primo momento l’onorevole Figuccia ha tracciato la sua posizione con il “si al patrocinio”, successivamente la Tardino chiarisce.

La Lega cambia posizione sul patrocinio al Pride

La Lega cambia posizione sul patrocinio al Pride. L’On. Tardino fa chiarezza

La Lega, si manifesta inizialmente dall’onorevole Figuccia, aveva espresso un sostegno al patrocinio concesso dal Sindaco al Pride di Palermo. Tuttavia, una nota congiunta del commissario regionale della Lega, Annalisa Tardino, del segretario provinciale di Palermo Francesco Di Giorgio e del capogruppo al consiglio comunale Alessandro Anello, ha smentito tale posizione. Una malafiura per l’on. Figuccia a cui abbiamo scritto se desidera rettificare, ma non ha risposto.

La politica dietro al Pride: un'arma per colpire il centro-destra?
foto di Annalisa Tardino

Nella nota, si afferma che la Lega Salvini Premier non supporta le passerelle ai gay pride, né i relativi patrocini concessi dalle pubbliche amministrazioni. Analogamente, la Lega non sarebbe favorevole a passerelle e patrocini per allegre sfilate di eterosessuali, in quanto tali eventi avrebbero una connotazione ideologica. Secondo la Lega, ci sono problemi ben più importanti su cui concentrarsi, soprattutto a Palermo, e l’azione amministrativa richiede serietà e impegno.

La nota sottolinea che le priorità dei cittadini sono altre e che la Lega preferisce restare al lavoro su quelle. Nonostante l’iniziale supporto al patrocinio al Pride, la Lega ha optato per un cambio di posizione, sottolineando che le questioni da affrontare sono di maggiore rilevanza e richiedono un impegno serio da parte delle istituzioni.

Questa svolta nella posizione della Lega sulla questione del patrocinio al Pride evidenzia una divergenza di opinioni all’interno del partito. Mentre alcuni membri, come l’onorevole Figuccia, sostenevano il patrocinio, altri, come il commissario Tardino, hanno ribadito l’importanza di concentrarsi su questioni più rilevanti e di agire con serietà nell’amministrazione della città.

Il cambio di posizione della Lega sul patrocinio al Pride di Palermo riflette la divergenza di opinioni all’interno del partito. Mentre alcuni membri sostenevano il patrocinio, altri hanno smentito tale posizione, sottolineando l’importanza di concentrarsi su questioni più rilevanti e di agire con serietà nell’amministrazione della città.

È interessante notare che il dibattito sulla partecipazione al Pride e la concessione del patrocinio riflette una discussione più ampia sulla posizione politica e ideologica della destra su questioni sociali. Mentre alcuni membri della destra si sono aperti a una maggiore inclusione e riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQ+, altri mantengono una posizione più conservatrice.

Nel Frattempo anche l’assessore regionale Alessandro Aricò interviene con una nota dove esplicita l’appoggio incondizionato alla Vice Sindaco Varchi.

Dall’ufficio stampa del Sindaco non arrivano nuove se non il fatto di cercare di abbassare i toni e pensare al voto di  bilancio che approderà a giorni al consiglio comunale dove l’errore non è consentito parimenti potrebbe saltare tutto.

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