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L’Assoluzione di Giuseppe Lupo mette fine al suo calvario giudiziario

Palermo, 6 Marzo 2024: Fine del calvario giudiziario: Giuseppe Lupo assolto

 

Palermo 06 marzo 2024 – Dopo un lungo periodo di incertezze e di sfide, non solo personali ma anche politiche, l’ex parlamentare riceve finalmente una sentenza di assoluzione, un verdetto che pone fine a un calvario giudiziario durato anni e che aveva gravemente intaccato la sua carriera e reputazione politica.

La vicenda aveva inizialmente precluso all’On. Lupo la possibilità di candidarsi alle elezioni regionali, un colpo duro per la sua posizione politica. La questione nota anche all’On. Caterina Chinnici, all’epoca candidata alla presidenza della Regione per il Partito Democratico e ora esponente di Forza Italia, metteva in cattiva luce il deputato per le gravi accuse che pendevano influenzando così la sua esclusione dalla corsa elettorale.

Oggi, l’onorevole Giuseppe Lupo esprime il suo sollievo e la sua gratitudine: “Ho sempre avuto massima fiducia nella Magistratura e non ho mai dubitato che la verità sarebbe emersa. La sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste mi ripaga per le tante amarezze che ho dovuto affrontare in questi anni.” Lupo ha inoltre ringraziato i suoi avvocati, Giuseppe Gerbino e Salvatore Battaglia, per la loro professionalità e dedizione, nonché gli amici e sostenitori che non hanno mai smesso di credere in lui.

Il cuore della controversia

 

La vicenda giudiziaria ha avuto origine da presunti illeciti nella gestione di una serie di società sequestrate, affidate all’amministratore giudiziario Virga su nomina della ex presidente della sezione misure di prevenzione, Silvana Saguto.  Quest’ultima è stata in seguito condannata per corruzione e radiata dalla magistratura. Gli illeciti contestati riguardavano irregolarità nei compensi a collaboratori di Virga e nelle vendite di automobili a prezzi vantaggiosi a amici e conoscenti.

L’accusa più grave per Giuseppe Lupo era quella di corruzione: si sosteneva che avesse offerto a Virga una consulenza remunerata per la redazione di un disegno di legge sui beni confiscati, in cambio di un contratto di collaborazione per l’allora futura moglie, oggi sposati, la giornalista Nadia La Malfa, con l’emittente Trm, all’epoca sotto sequestro e amministrazione giudiziaria.

Questa assoluzione, pertanto,  pone fine a una vicenda che ha gravemente penalizzato e mortificato Giuseppe Lupo, influenzando negativamente sia il suo cammino politico che la sua sfera personale. Questo caso, simile a molti altri, sollecita una riflessione profonda sulla giustizia e sulla politica in Italia, evidenziando la necessità di considerare una riforma. Rimane da vedere quali saranno le prossime iniziative dell’onorevole Lupo nel contesto politico in vista dell’europee, ora che la sua integrità è stata riconfermata dalla sentenza del Tribunale di Palermo.

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