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Meloni “Siamo nella tempesta, ma condurremo la nave in porto”

ROMA (ITALPRESS) – “Siamo nel pieno di una tempesta, con un’imbarcazione che ha subito diversi danni, e gli italiani hanno affidato a noi il compito di condurre la nave in porto in questa difficilissima traversata. Eravamo consapevoli di quello che ci aspettava e delle difficoltà che l’Italia affronta, come lo sono tutte le altre forze politiche, anche quelle che governando negli ultimi dieci anni hanno portato un peggioramento di tutti i principali fondamentali macroeconomici, e oggi diranno che hanno le ricette risolutive e sono pronte a imputare al nuovo governo, magari con il supporto di mezzi d’informazione schierati”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera, in occasione del discorso programmatico. “Eravamo consapevoli del macigno che ci stavamo caricando sulle spalle, e ci siamo battuti lo stesso per assumerci quella responsabilità – ha aggiunto -. Perchè? In primo luogo perchè non siamo abituati a fuggire di fronte alle difficoltà”.
“Il mio più sentito ringraziamento va al popolo italiano, con il rammarico con i moltissimi che hanno rinunciato al voto, cittadini che reputano sempre più spesso e inutile il loro voto, noi oggi diamo vita ad un governo politico pienamente rappresentativo della volontà popolare”, ha sottolineato Meloni, che ha ringraziato anche il capo dello Stato Sergio Mattarella “per i preziosi consigli”, il premier uscente Mario Draghi “per il passaggio di consegne sereno” e gli alleati della maggioranza.
“Negli ultimi giorni sono stati in parecchi, anche fuori dai confini nazionali, a dire di voler vigilare sul nostro governo, direi che possono spendere meglio il loro tempo. Chi dall’estero dice di voler vigilare sull’Italia non manca di rispetto a me o a questo governo, manca di rispetto al popolo italiano che non ha lezioni da prendere”, ha detto ancora il premier.
“La guerra ha aggravato la situazione già molto difficile causata dagli aumenti del costo dell’energia e dei carburanti. Costi insostenibili per molte imprese, che potrebbero essere costrette a chiudere e a licenziare i propri lavoratori, e per milioni di famiglie che già oggi non sono più in grado di fare fronte al rincaro delle bollette. Ma sbaglia chi crede sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra tranquillità”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.
“Cedere al ricatto di Putin sull’energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe aprendo la strada ad ulteriori pretese e ricatti, con futuri aumenti dell’energia ancora maggiori di quelli che abbiamo conosciuto in questi mesi”, ha aggiunto.

– foto Camera.it –

(ITALPRESS).

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