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Palermo: polemiche sulla campagna pubblicitaria Amat che pregiudica l’azienda

Dichiarazione consigliera Amella - "obliterare non è un peccato"

Palermo: polemiche sulla campagna pubblicitaria Amat. Trasmette sconforto e tristezza

L’azienda ha dato mandato alla ditta di Antonello Blandi per la creatività e l’affissione spendendo oltre 10mila euro. Il presidente Mistretta ai nostri microfoni rispondeva di non essere a conoscenza della campagna che ha avuto avvìo nel periodo di cambio di guardia tra vecchio e nuovo consiglio di amministrazione.

Nel frattempo sui social è caccia alle streghe con commenti di ogni tipo…

A tal proposito è intervenuta con un comunicato stampa la consigliera Concetta Amella

«La campagna pubblicitaria dell’Amat, legata al suo piano di risanamento e del quale il suo nuovo piano di comunicazione dovrebbe essere uno strumento strategico, suscita non poche perplessità. In particolare, ci si domanda se l’immagine dell’utente in preghiera a mani giunte per guadagnarsi servizi urbani da paradiso, induca davvero i cittadini ad attuare un comportamento di civile normalità, sovvertendo quello che, invece, per molti ancora continua a essere uno stile di vita: quello di non comprarlo neanche, il biglietto.

In una città come Palermo dove una cultura del mezzo pubblico non ha finora mai attecchito, basare i messaggi su condotte negative (piuttosto che il contrario) finisce per rafforzare paradossalmente proprio quei comportamenti incivili percepiti come una “normalità“. Un marketing istituzionale piuttosto fuori bersaglio, quindi, questo affidato dall’Amat a un noto studio grafico. Quando invece – anziché evocare il paradiso – basterebbe ricostruire un rapporto tra cittadinanza e azienda che passi dal miglioramento concreto dei servizi, con più fermate, più corse dei bus, maggiore puntualità e aumentata sicurezza a bordo, per portare i palermitani a ricredersi progressivamente sulla loro qualità. Perciò, ho inviato richiesta di audizione in terza Commissione per audire il presidente Mistretta sulle motivazioni che lo hanno indotto a spendere più di 10.000 euro per una campagna pubblicitaria che non migliora, ma pregiudica ulteriormente l’immagine dell’azienda».

Lo dichiara la consigliera comunale Concetta Amella.

 

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