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Visco “Momento difficile con rischi straordinari, serve prudenza”

ROMA (ITALPRESS) – “Viviamo in un momento tragico, difficilissimo, con rischi straordinari davanti”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, al comitato esecutivo dell’Abi. “Vedo un futuro non facile per il nostro Paese e forse per tutti quelli che fanno parte dell’Ue e del mondo industrializzato. Bisogna essere chiari, prudenti e fare attenzione, perchè non ci sono solo i rischi climatici e tecnologici, ma anche rischi geopolitici che hanno conseguenze” e “sui quali bisogna lavorare insieme: questo non è solo un appello, ma credo che sia una necessità”, ha spiegato.
Il governatore ha aperto il suo intervento ricordando che “questi 12 anni non sono stati anni semplici, in cui certamente non ci siamo annoiati”. La gestione delle crisi bancarie, “che sempre ci sono, da noi è molto complicata” ed “è diventata forse più complicata nei primi anni dell’unione bancaria”, ha continuato Visco. Per il governatore “la crisi finanziaria globale e quella del debito sovrano non potevano non avere conseguenze anche sulle banche. C’è anche da chiedersi se questa crisi in realtà non abbia colpito un sistema, che era effettivamente debole”.
E anche “le critiche che si fanno” alla Bce sull’aumento dei tassi “troppo tardi forse vanno rimandate a chi le fa: la risposta era necessaria per gli effetti di secondo livello che hanno mantenuto e ancora mantengono l’inflazione su livelli che non sono congruenti con una stabilità di fondo monetaria e dei prezzi”, ha sottolineato. Al momento, “anche se nel complesso la situazione è soddisfacente, credo che si debba sottolineare il fatto che vi sono ancora, in varie parti del nostro settore bancario, situazioni di debolezza e di vulnerabilità, soprattutto nel confronto con i principali intermediari, specie nelle banche ‘less significant’ che sono discusse anche con le autorità di governo”. In conclusione del suo intervento, Visco ha detto che è “il momento di prendere una pausa, non tanto di riflessione quanto proprio pausa fisica, da parte mia”, dopo “dodici anni molto di corsa”.
(ITALPRESS).

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