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Incidente aereo di Torino: parla l’ex Comandante delle Frecce,…non si metta in discussione la PAN…

“A volte le parole non bastano e nulla e nessuno può colmare il vuoto e la sofferenza per una perdita così ingiusta come la morte di una bambina di 5 anni”… Iniziano con queste parole le dichirazioni che Jan Slangen, ex capo formazione delle Frecce Tricolori e poi Comandante, congedatosi con il grado di Generale di Brigata Aerea, ha affidato ad una pagina social in merito alla tragedia aerea avvenuta ieri pomeriggio presso l’aeroporto di Torino a causa dell’incidente di un MB 339 delle Frecce Tricolori che dopo essersi alzato in volo si è schiantato al suolo terminando la sua corsa fuori dalla pista finendo contro un mezzo in transito. Nel drammatico incidente oltre a perdere la vita la bambina sono rimasti feriti il fratellino, i genitori e il pilota che è riuscito ad iettarsi.

 “Avrei di gran lunga preferito il silenzio, insieme ai più, per esprimere cordoglio e rispetto per la famiglia coinvolta e tutti i colleghi dell’Arma Azzurra. Ma i commenti inappropriati e strumentallizati che trovano così tanto spazio in alcune testate giornalistiche, mi lasciano basito e profondamente amareggiato.

Anziché focalizzare l’attenzione sul dolore ed il senso di colpa che anche una tragica fatalità può comportare, ci si interroga sulla sicurezza delle Manifestazioni e sulla professionalità dei piloti. A tal punto da mettere in discussione l’esistenza stessa delle Frecce Tricolori. Trovo tutto ciò semplicemente offensivo e fuori luogo. Le Frecce Tricolori sono per la maggioranza degli italiani motivo di orgoglio e di gioia. Non solo perché rappresentano un’eccellenza indiscussa a livello mondiale, ma proprio per la capacità di “essere squadra” e veicolare nel contempo valori e virtù dell’Italia più bella.

Oggi, – continua il Comandante Slangen – non è il momento delle polemiche o dei personalismi, ma di unirsi al dolore immenso di una famiglia spezzata e di esprimere con forza vicinanza, affetto e solidarietà a tutti gli attori coinvolti”.

Fabio Gigan

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