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Bagheria fra mostri e viaggiatori

LETTERATURA - Martino Grasso, una passione raccontata tra le pagine di un libro.

Bagheria fra mostri e viaggiatori

LETTERATURA – Martino Grasso, una passione raccontata tra le pagine di un libro.

Martino Grasso, un giornalista con la passione di raccontare tutto ciò che lo circonda. Sembrerebbe una ovvietà, per un giornalista, ma in un momento di copia e incolla fa la differenza. Questo suo ultimo lavoro editoriale raccoglie i testi di 150 viaggiatori che sono venuti a Bagheria dal 1714 al 1972. Un lavoro minuzioso con passaggi inediti e supportati da un centinaio di illustrazioni, che presentano al lettore una Bagheria fresca e straordinaria.

Martino, quanto è importate mantenere il legame con la propria terra in questo villaggio globale?

è molto importante mantenere il legame con la nostra terra e il nostro passato. Le nostre radici ci ricordano da dove veniamo e senza quelle non sappiamo dove andremo. Io sono molto legato al mio territorio e questa ricerca che ho condotto mi ha fatto capire anche come eravamo. Quando vado via ho sempre voglia di tornare, malgrado le molteplici contraddizioni che ci portiamo dietro.

Oggi che abbiamo più mostri e meno viaggiatori cosa dobbiamo aspettarci?

I mostri rischiano di essere sempre dietro l’angolo. È attraverso la conoscenza e quindi il viaggio che possiamo aprire le nostre menti. Penso che l’uomo debba avere sempre la curiosità di conoscere nuovi posti. Solo in questo modo potrà crescere.

Bagheria dallo splendore delle ville patrizie a “comune dormitorio”, un gap o una risorsa?

Bagheria ha conosciuto periodi straordinari e da anni segna il passo. Deve riprendersi la propria identità, senza però chiudersi in se stessa. Siamo diventati un comune dormitorio. E non è una risorsa, perché spesso i nuovi residenti sono sommersi e quindi non ci sono i servizi necessari.

Cosa vuoi raccontare a chi non conosce Bagheria?

il libro che ho scritto è una ricerca lunga e laboriosa. Attraversa 3 secoli con gli occhi dei viaggiatori che sono stati a Bagheria. E consegna al lettore una Bagheria inedita e sotto certi aspetti bellissima. La Bagheria attuale è bella e dannata. Conserva un patrimonio culturale straordinario che non sempre è stato valorizzato a dovere. Possiede un museo d’arte contemporanea a villa Cattolica con circa 1000 opere. E poi ci sono le ville settecentesche da scoprire e fra queste Villa Palagonia, decantata da centinaia di viaggiatori. La villa mantiene ancora un fascino ineguagliabile che merita di essere rivalutata.

Ludovico Gippetto

Presentazione di Teresa Di Fresco Se sia un poeta, non so e non posso affermarlo ma che sia un sognatore, sì. Lo dimostrano le imprese in cui, con spirito avventuroso, si tuffa incurante di qualsivoglia difficoltà e che, avendo dato tutto se stesso e coinvolgendo amici e conoscenti, riesce a portare a termine. E con successo. Ludovico Gippetto, insomma, a volte veste i panni di Don Chisciotte per affrontare ora fantomatici mulini a vento che assumono di volta in volta le sembianze di opere d'arte trafugate, ora della maieutica di platoniana memoria. Queste divagazioni aprono uno scenario su un personaggio, Ludovico Gippetto appunto che, nella città di Palermo, in molti conoscono e insieme a lui i suoi progetti, i suoi successi ma anche le sue aspettative. Raccontiamolo meglio: Studia Architettura, dopo avere conseguito l'abilitazione alla professione, preferisce dedicarsi alla creazione e realizzazione di eventi culturali. Non disdegna la ricerca, anzi la “caccia” - come lui preferisce definirla – di opere d'arte trafugate in Sicilia. Per questa attività lavora in collaborazione con il Comando dell’Arma dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma organizzando convegni internazionali su temi della sicurezza, trafugamenti di opere d’arte e loro illecita commercializzazione. A questo scopo fonda - e ne è presidente – il Centro Internazionale Multimediale d’Arte Contemporanea Extroart e la Fondazione Wanted Palermo. E' inoltre ideatore e responsabile del programma di tutela e prevenzione del patrimonio culturale denominato “WANTED …presi per il verso giusto”, finalizzato appunto al contrasto della commercializzazione illecita di opere d’arte ed è protagonista di importanti ritrovamenti e restituzioni di opere trafugate nel territorio nazionale. È anche giornalista pubblicista ed autore di numerose pubblicazioni e monografie d’arte. E' stato Assistente alla Cattedra di Storia e Tecnica dell’Editoria, presso l’Istituto Superiore di Giornalismo dell’Università di Palermo dal 1994 al 1997; Cerimoniere del Dipartimento cerimoniale del G.C.T.O. in occasione della Universiade Sicilia ‘97; Consulente del Sindaco di Corleone per la riqualificazione del patrimonio culturale, storico e artistico per il 2007 e il 2008; ha curato e prodotto, nel 1995, la monumentale opera scultorea in pietra arenaria siciliana, dell’artista Medhat Shafik dal titolo “Il Muro del Silenzio” ed “I percorsi dell’acqua”, in occasione della XLVI^ Biennale di Venezia – Padiglione Egitto premiato con il “Leone D’Oro”; Collaboratore parlamentare del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, per le attività culturali dal 1998 al 2001. Da oltre tre lustri ha creato, insieme a Tommaso Romano, la “Rassegna Internazionale del Melologo ExtroVersi che quest'anno – con il tema “La parola che unisce” ha raggiunto il traguardo della quindicesima edizione. Ma un'ulteriore avventura lo attende: la manifestazione che nelle precedenti edizioni è stata ospitata in sedi prestigiose ed istituzionali, ottemperando alle disposizioni impartite dai decreti ministeriali e regionali, in merito alle misure di contenimento dell’emergenza per il COVID19, non uscirà da casa ma calcherà il palco virtuale della piattaforma Facebook. Tra poeti, musicisti e attori, professionisti e semplici “amici della porta accanto”, come Gippetto li chiama, saranno più di 100 i partecipanti che condivideranno con lui quest'altra, straordinaria avventura. Ma poiché il suo spirito filantropico non si esaurisce mai, ogni “puntata” di questa straordinaria e innovativa avventura, sarà dedicata a coloro che in questo brutto momento segnato dal Covid19, si stanno prodigando senza se e senza ma per aiutare tutti coloro che necessitano di assistenza, cure e ...di una parola che scalda il cuore. Insomma, se possiamo prendere a prestito “I have a dream” (Io ho un sogno), frase che il 28 agosto 1963, davanti al Lincoln Memorial di Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, Martin Luther King pronunciava, con altri intenti e aspirazioni di altra natura, possiamo affermare che non ci stupiamo se Ludovico Gippetto ci riserverà altre sorprese perché, come ho già detto, lui è un sognatore.

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