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Bombe a grappolo in Ucraina: dubbi da parte degli altri paesi NATO

Ultima novità arriva dagli Stati Uniti con la decisione di fornire all'Ucraina le controverse munizioni a grappolo, creando una reazione non di poco conto da parte degli altri alleati NATO.

(di Jacopo Cosenza) Bombe a grappolo in Ucraina: dubbi da parte degli altri paesi NATO

Il conflitto Russo-Ucraino è ormai notizia quotidiana su tutti i media nazionali e internazionali.
Ultima novità arriva dagli Stati Uniti con la decisione di fornire all’Ucraina le controverse munizioni a grappolo, creando una reazione non di poco conto da parte degli altri alleati NATO.
Nel 2008 più di 120 paesi hanno firmato la Convenzione delle Nazioni Unite a Oslo sulle munizioni a grappolo per vietarne l’uso e la produzione.
Il Canada, uno dei più accesi sostenitori dell’Ucraina, ha affermato la sua piena conformità alla Convenzione di Oslo.
La Gran Bretagna, un altro firmatario della convenzione, proibisce la produzione di munizioni a grappolo e ne scoraggia l’uso, secondo quanto dichiarato dal Primo ministro Sunak.
Anche un altro alleato degli Stati Uniti, la Germania, e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres hanno espresso opposizione alla decisione degli USA.
Ma perché le bombe a grappolo rappresentano motivo di grandi dubbi e perplessità?
Le munizioni a grappolo, dette anche cluster, generalmente rilasciano un gran numero di bombe più piccole che possono uccidere indiscriminatamente su una vasta area.
Quelle che non esplodono al contatto con il suolo rappresentano un pericolo per decenni, in quanto rappresentano vere e proprie mine antiuomo e per rimuoverle, una volta concluso il conflitto, serviranno operazioni di bonifica non semplici e immediate.
Ucraina, Russia e Stati Uniti non hanno firmato quel trattato di Oslo del 2008, anche se una legge del 2009 vieta agli Stati Uniti di esportare munizioni a grappolo.
Il Presidente americano Biden ha difeso la mossa degli Stati Uniti di inviare a Kiev bombe a grappolo definendola una “decisione difficile” ma utile per fermare l’artiglieria russa.
Nonostante le giuste e fondate preoccupazioni umanitarie, il Presidente Zelensky e altri suoi funzionari ucraini hanno chiesto nuove scorte di armi a grappolo dicendo che sono il modo migliore per sfondare le trincee russe che stanno rallentando la controffensiva di Kiev.
Per concludere, le armi a grappolo già in questi giorni verranno date all’esercito ucraino e utilizzate da governo di Kiev contro Mosca.
Questo genererà altro sangue versato non solo dai militari ma anche da civili in quelle terre, sperando che una volta concluso il conflitto, queste bombe a grappolo non producano altre morti innocenti perché inesplose.

 

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