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L’escalation del neo sindaco Di Carlo: oggi anche presidente dell’Unione dei Comuni “Val d’Himera”

Si è proprio una escalation quella del prof.  Salvo Di Carlo dimostrata già dalla conquista di Caltavuturo nelle ultime amministrative.
Una novità che ha fatto storcere il naso a chi di politica ne aveva fatto un mestiere e non una missione.

Di Carlo ha dalla sua il carisma del NON politico, ma che di politica se ne intende e pure parecchio.
La sua formazione professionale e di studi gli consentono di essere un “passo avanti” rispetto a molti altri nomi che invece hanno apporfittato del loro ruolo per propri scopi, e la storia ce lo insegna.

Caltavuturo attende adesso il cambio di rotta che Di Carlo e giunta hanno promesso e le condizioni sembrano esservi tutte.

L’ascesa anche a Presidente dell’Unione dei Comuni Val d’Himera sembrerebbe, tra l’altro, una di quelle sinergie cui auspicava il neo sindaco non in quanto ruolo, ma quale opportuinità per nuovi progetti e imprese nel rilancio di tutto il comprensorio.

L’auspicio vige nella circostanza e le potenzialità ci sono tutte. Le aspettative del territorio,a nostro avviso, saranno presto evase.

“Che sia segnale di cambiamento nel processo evolutivo dell’Unione dei Comuni”, ha esordito il nuovo presidente. A seguito della riunione avvenuta in data 30 dicembre 2020 è stata deliberata la nuova nomina che durerà in carica per 18 mesi. A partire dal primo dell’anno, il sindaco di Caltavuturo Salvatore Di Carlo succederà infatti al sindaco di Sclafani Bagni Giuseppe Solazzo in qualità di presidente dell’Unione dei Comuni Val D’Himera Settentrionale che comprende i comuni di Caltavuturo, Sclafani Bagni, Scillato e Valledolmo.

Il nuovo presidente Di Carlo ha dichiarato: “Sono soddisfatto. Avverto l’importanza e la delicatezza del ruolo e per questo anticipo che il mio sarà un lavoro di squadra che coinvolgerà tutti i sindaci dell’Unione. Spero di fare un ottimo lavoro, che sia segnale di cambiamento nel processo evolutivo dell’Unione dei Comuni che andrà ad ampliare la rappresentatività dell’Ente”. 18 mesi sono tanti, come tanto è il lavoro da svolgere per valorizzare questo lembo di terra sicula che merita molto per la sua importanza storica, culturale e ambientale e per agevolare una gisuta ripartenza, dopo questo 2020 che ha causato ingenti danni economici non solo in Sicilia ma in ogni angolo del mondo”.

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