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Il Crocifisso restaurato torna a casa. Corrado Lorefice:”Un’opera meravigliosa di arte sacra.L’identità divina di noi, esseri umani “.

All'interno della Chiesa dell'Immacolata Concezione. Associazioni e fedeli contemplano il Dio fatto uomo.

Il Crocifisso restaurato torna a casa. Mons. Corrado Lorefice:”Un’opera meravigliosa di arte sacra. L’identità divina di noi, esseri umani che deve essere contemplata”. All’interno della Chiesa dell’Immacolata Concezione. Associazioni e fedeli contemplano il Dio fatto uomo.

È stato riconsegnato ieri, alla sua Chiesa d’origine, il Crocifisso in legno, restaurato nel suo splendore, che si trovava nei depositi del Museo dell’Arcidiocesi di Palermo.

La cerimonia di consegna e il posizionamento all’interno della Chiesa dell’Immacolata Concezione al Capo, dell’opera restaurata del XVIII sec., è avvenuta alla presenza dell’Arcivescovo di Palermo, S.E.R. Mons. Corrado Lorefice, del Dirigente dell’Ufficio Beni Culturali ecclesiastici dell’Arcidiocesi, Mons. Giuseppe Bucaro e del Direttore del Museo Diocesano di Palermo, Filippo Sarullo.

Mon. Corrado Lorefice

Il restauro, durato circa un anno, è avvenuto all’interno della sacrestia della chiesa di Sant’Ippolito Martire ed è stato curato da Roberto Ranieri e Federica Balistreri, i quali, durante la cerimonia, hanno esposto tutti i processi di restauro dell’Opera, avvenuti dopo attenti studi e corrette procedure che hanno avuto costantemente la supervisione della soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo.

 

L’interessamento e il contributo attivo, in primis dell’associazione Archikromie , dell’associazione Zonta Club Palermo Triscele, del Laboratorio Poesia and Praxis e del Laboratorio Beni Culturali hanno fatto sì che il Crocifisso ricevesse il necessario restauro al fine di farlo tornare nella sua collocazione originaria, all’interno dell’altare reliquario della parte sinistra della chiesa dell’Immacolata Concezione.

 

Monsignor Lorefice, dopo la benedizione dell’opera, ha espresso particolare soddisfazione per l’opera d’arte restaurata, non dimenticando il valore e il significato che per i cristiani questo manufatto possiede: “Oggi viene restituita questa immagine del Cristo crocifisso dopo il restauro, per poter ritrovare in noi quella capacità contemplativa spesso persa. L’obiettivo è quello di riconsegnare alla contemplazione questa immagine, un’opera meravigliosa di arte sacra. Dobbiamo riscoprire questo occhio contemplativo che coglie il senso più profondo di ciò che vede: l’identità divina di noi essere umani. Oggi abbiamo particolare bisogno di più uomini e più donne.”

 

Il progetto, del quale fa parte anche il Crocifisso restaurato, non è soltanto finalizzato al restauro di alcuni capolavori del passato ma tende a riscoprire, riconsegnandole alla collettività, alcune opere nascoste, finora conservate negli archivi o in alcuni depositi, posizionandole in luoghi fruibili a tutti.

“Non si può capire il vero messaggio di un‘opera se non è posizionata dove è stata creata – ha spiegato Mons. Bucaro – Un’opera d’arte spostata dal suo luogo originario diventa il contrario di quello che l’opera voleva dire. Un’opera non deve essere soltanto conservata ma anche valorizzata”.

Soddisfazione hanno espresso durante il loro intervento il presidente dell’associazione Archikromie Francesca Aiello e il Presidente dell’associazione Zonta Club Palermo Triscele, Caterina di Chiara, le quali hanno sottolineato l’importanza dei restauri in quanto stimoli alle testimonianze di fede che devono essere tramandate, auspicando che “ iniziative di questo genere possano continuare ad avere un seguito, in quanto sono testimonianza della fede cristiana, quella stessa fede che i nostri padri ci hanno lasciato consegnandoci preziosi manufatti, che noi abbiamo il dovere di continuare a tramandare nella loro integrità e nella loro bellezza, affinché queste opere siano apprezzate in tutte le chiese”.

 

Notizie sulla scultura

Il modello del Cristo fissato sulla croce è quello a tre chiodi. Entrambe le braccia e il busto sono inseriti nel blocco centrale, molto probabilmente mediante perni. Per l’esecuzione è stato impiegato legno di latifoglie.

La plasticità della scultura è notevole, l’espressione dolorosa del volto è molto realistica.

Grazie ad un’accurata e minuziosa opera di restauro, il Crocifisso viene riportato alla bellezza originaria ed a quella luminosità artistica che prima ancora che come bene culturale di interesse religioso lo caratterizza come preziosa opera di una fede cristiana che si fa cultura e arte.

 

 

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