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Sventato colpo a Unipa Palermo: recuperata attrezzatura scientifica di valore

Due persone denunciate

Grazie all’operato della Polizia di Stato e della Sicuritalia, viene ritrovata una rara e costosa attrezzatura per la ricerca sottratta all’Università di Palermo. Due persone denunciate.

 

Palermo, 22 Febbraio 2024 – Nella giornata di ieri, le forze dell’ordine hanno brillantemente sventato un tentato furto di grande entità presso i padiglioni dell’Università di Palermo, situati in Viale delle Scienze, recuperando e restituendo immediatamente all’ente una rara e costosa attrezzatura destinata alla ricerca scientifica. Due individui sono stati denunciati a seguito degli eventi.

Il furto, avvenuto nella mattinata di martedì intorno alle 11:00, ha visto la sottrazione di strumentazione scientifica di notevole valore, impiegata specificamente per rilievi batimetrici, essenziale per la conduzione di studi e ricerche universitarie. La rapida azione della Polizia di Stato, in stretta collaborazione con il personale della Sicuritalia, incaricato della sicurezza interna, ha permesso di risolvere il caso in meno di dieci ore.

Il decisivo intervento si è concretizzato quando, grazie alle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso, è stato possibile identificare uno degli autori del furto. L’individuo, avvistato nuovamente nel tardo pomeriggio nei pressi dei padiglioni universitari, è stato inseguito e fermato dalla vigilanza privata, nonostante avesse tentato di opporre resistenza.

La successiva indagine ha portato rapidamente all’identificazione del ricettatore e alla localizzazione della refurtiva in un garage vicino a una struttura ospedaliera della città. Gli agenti della Polizia di Stato hanno recuperato l’intero bottino, stimato in un valore prossimo ai 60.000 euro, comprendente:

  • Una console di controllo per la gestione di veicoli subacquei utilizzati nell’esplorazione dei fondali marini;
  • Due sistemi di posizionamento satellitare;
  • Un ecoscandaglio cartografico;
  • Dispositivi VHF;
  • Chiavette USB con dati riservati e software per la gestione di strumentazioni acustiche ad alta risoluzione.

Questo recupero ha evitato un danno ingente non solo alla ditta consorziata con l’Università ma anche alla comunità scientifica nel suo complesso, che avrebbe perso strumenti fondamentali per la ricerca. Il primo individuo fermato è stato denunciato per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, mentre il secondo per ricettazione.

Gli eventi di ieri sottolineano l’importanza della sicurezza e della sorveglianza nei centri di ricerca e istruzione, oltre a testimoniare l’efficacia delle forze dell’ordine nel garantire la tutela del patrimonio scientifico e culturale della nostra comunità.

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