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Fondazione e teatro, una ricchezza culturale e umana male sfruttata

A Palazzo Mazzarino di Palermo durante un ritrovo tra amici, Francesco Panasci ha incontrato il Sovrintendente della Foss Francesco Ernani e Salvatore Di Carlo, funzionario della stessa.
Tra una parola e l’altra Panasci ha potuto conoscere a fondo il Maestro Ernani che non solo risulta essere un serio competente ma anche un signore “di altri tempi”.
Alla domanda del manager Panasci “che ne pensa della Foss e qual è il suo stato di salute (Foss)?”, il sovrintendente ha risposto che “questo Teatro , questa città hanno un valore culturale quasi senza pari e che la situazione musicale sicuramente è di ottimo livello. La nota dolente rimane sulla quantità del personale , la loro qualificazione e soprattutto una esagerata burocrazia che chiaramente comporta anche uno slegamento con l’amministrazione pubblica e la politica culturale”.
Da lì il Maestro Ernani , quasi commosso, cambia discorso volgendo l’attenzione sui beni culturali di Palazzo Mazzarino. Alle altre domande amicali poste da Panasci, lo stesso tira fuori dal portafogli due “pizzini” dove sopra aveva scritto due brevi poesie dedicate alla nostra orchestra, al Politeama e a Palermo.
Il tempo di una foto, un bicchiere di vino, un abbraccio e la serata continua.
POESIA DI ERNANI
Io sogno ancora
Non sono stanco,
malgrado l’età avanzata,
sogno ancora per la musica.
Teatri aperti e sole pieno,
studenti dei Conservatori,
musicisti di orchestra
che credono bel riscatto sociale
mi fanno sognare
di rendere il mondo più retto.
Sì, penso proprio di non dover lasciare
le nuove generazioni
sotto la frusta di chi non crede
di dover invertire
nel servizio culturale della musica.
Io sogno ancora
PENSIERO DI ERNANI
Sento forte l’impegno di valorizzare
la cartolina particolare che è Palermo
ed il suo Teatro Politeama.
Questa bellezza è spendibile
ed è da considerare
economia pura