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Intesa Sanpaolo: FABI, aiuti ai figli disabili o non autosufficienti dei dipendenti

Il Banco del Mutuo Soccorso (dal 1979 al 1990 semplicemente Banco) era  un gruppo musicale rock progressivo italiano fondato a Roma nel 1968, un gruppo caro ai giovani di allora, un bel nome ricco di  “prossimità” che oggi invece assume una valenza ben diversa,  questa volta nel sociale nel mondo  dei bancari con una bella iniziativa di Intesa Sanpaolo che probabilmente farà da “apripista” in altre banche.

Arriva la novità dalla fortissima valenza sociale di Intesa Sanpaolo, ossia la nascita della società Mutuo Soccorso con l’obiettivo di perseguire finalità sociali in  favore dei soci, dipendenti di Intesa Sanpaolo, in condizioni di svantaggio o difficoltà. È quanto stabilito con  un accordo firmato ieri sera tra la Fabi e le altre organizzazioni sindacali con i rappresentanti del gruppo Intesa Sanpaolo. La società Mutuo Soccorso si occuperà di: sostenere i 1.500 figli con disabilità non autosufficienti  delle persone del gruppo Intesa Sanpaolo; sostenere i soci che si trovino in condizioni di svantaggio o difficoltà  che non trovino copertura da altri enti welfare del gruppo; sviluppare l’iniziativa partita nell’ex gruppo Ubi  “Dopo di Noi” prevedendo servizi di assistenza familiare ovvero contributi economici ai familiari dei soci  deceduti in condizione di disabilità.

La società Mutuo Soccorso sarà attiva anche in altri contesti di solidarietà  in cui gli altri enti del gruppo non hanno modo di operare. Secondo quanto stabilito dall’accordo sindacale,  un’ottica di solidarietà è stata destinata una quota una tantum di 2 milioni di euro da quanto raccolto fino al  31 dicembre 2023 con l’iniziativa “Arrotonda Solidale”; a questa dotazione iniziale si aggiungerà, dal 1 gennaio  2024, una quota pari al 50% di quanto raccolto con l’iniziativa “Arrotonda Solidale”, garantendone  contemporaneamente una continuità operativa. I soci ordinari di questo nuovo Ente saranno le lavoratrici e i   lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato (inclusi gli “esodati” e pensionati) da: società del  gruppo Intesa Sanpaolo con sede in Italia; Fondazioni bancarie da cui siano originate società del gruppo;  società partecipate del gruppo Intesa Sanpaolo cui sia deciso di estendere la possibilità di adesione alla  “Società” con accordo sindacale. La quota di iscrizione annuale è pari a 5 euro.

Potranno essere iscritti anche i familiari non conviventi dei «soci ordinari» che ne facciano richiesta. Grazie all’accordo sottoscritto l’azienda  contribuirà con un ulteriore versamento pari a quanto verrà versato dai soci ordinari e, come una tantum a  titolo straordinario, di una cifra pari a 350.000 euro. «Un progetto sociale di altissimo valore all’interno di  Intesa Sanpaolo, con previsioni in favore di circa 1.500 figli con disabilità di dipendenti del Gruppo. Con il  “dopo di noi” si daranno tutele nel momento in cui i genitori non potranno più provvedere ai propri figli. Il  progetto si concretizza attraverso la costituzione della nuova società Mutuo Soccorso a cui tutti i 70.000  dipendenti di Intesa Sanpaolo potranno aderire, se vorranno, con una piccola quota associativa» commenta il  coordinatore Fabi in Intesa Sanpaolo, Paolo Citterio.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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